Toronto 2 Luglio

Si e’ tenuta ieri l’ormai storico Chick-picknic in Toronto, la festa tricolore piu’ famosa dell’Ontario. Una celebrazione dell’italianita’ e dell’orgoglio che comporta avere nel sangue queste prestigiose radici. Istituita dal leggendario Johnny Barbalinardo Lombardi, fondatore e pioniere delle trasmissioni radiofoniche e televisive multiculturali in Canada, a cui e’ stato dedicato un monumento in bronzo nella Little Italy di Toronto. Il tutto si e’ tenuto nella solita fantastica “Exhibition Place” un complesso architettonico semplice nella sua essenza, ma ammirevole per cura e perfezione. Un incontro piacevole tra verde e cemento che si staglia sulle sponde del lago Ontario, che ieri ricordava tanto “quel ramo del Lago di Como, che volge a mezzogiorno”.

Questa manifestazione e’ considerata il punto di incontro di tutti i nostri connazionali che hanno riscritto la storia canadese facendone pienamente parte. L’hanno arricchita di significati e tradizioni che, le generazioni successive e le nascenti, stanno iniettando nel tessuto capillare di una citta’ e uno stato, che essenzialmente e’ una nuova America. Il Canada, come la lingua inglese, non conosce la parola “extracomunitario”, l’unica forma di razzismo conosciuta, se cosi’ si puo’ definire, e’ in termini di orgoglio nazionale, come potrebbe accadere nei giochi olimpici, ma non per rivalita’ legate al colore della pelle. Una volta in Canada, ognuno ha lo stesso colore, lo stesso amore per questa terra e la stessa ambizione di farla grande con il sudore del lavoro. Ecco a proposito di odore, magari, non tutti hanno lo stesso e questo e’ noto a tutti i canadesi che tutte le mattine prendono il TTC.

Tornando alla consacrazione annuale dell’immigrante italiano e delle sue fortune oltremare, e’ il giorno in cui chi, partito con una valigia di cartone vuota, per i piu’ fortunati, e per la grande maggioranza senza neanche le mutande, puo’ urlare al mondo di avercela fatta. Puo’ urlare al mondo di aver superato non poche difficolta’ in una terra dolcemente matrigna, come in un letto che non aveva il cuscino ne le coperte, nell’inverno gelido del nord America. Puo’ urlare al mondo di essere italiano e di farsene un vanto. Puo’ urlarlo con una coscia di pollo in mano o con un pezzo di lasagna fra i denti, perche’ per l’immigrante, la cosa piu’ gradevole, piacevole, motivo di onore e unico vero movente della loro spericolata fuga dalla Madre italica e’ il cibo. Qui c’e’ una cura e una passione, quasi maniacale, per il cibo e per le tradizioni, come a voler trovare un pezzo di Colosseo o piu’ semplicemente un mattone della casa natale, in un piatto di rigatoni. Non si poteva dire meglio:”dove c’e’ Barilla c’e’ casa”. Questa potrebbe essere una definizione dell’immigrante italiano, favoloso esempio di lavoratore infaticabile, famoso per essere degustatore di cio’ che di piu’ buono c’e’ al mondo, vino e donne in primis, e che non ha bisogno di nient’altro che di un piatto di pasta con pomodoro e basilico per sentirsi a casa, e far sentire a casa tutti quelli che sono intorno a lui. Qui all’estero abbiamo un’ottima presentazione che, per fortuna, non ci conosce solo come “mafiosi” e “ladri”, ma come persone dedite alla famiglia, al sudore e con un gran cuore dalla porta sempre aperta. Oggi quindi, si respirano i nostri colori, la nostra cultura, il nostro essere, rintracciabili nel rosso del pomodoro e del peperoncino calabrese, famosissimo tra i connazionali canadesi. Nel bianco del parmigiano reggiano, pregiata pepita bianca, ma immancabile sulla tavola come il cucchiaio accanto alla forchetta per i piu’ affezionati mangiatori di spaghetti. E per finire, nel verde del basilico, che a dire degli Ita-Canadesi, potrebbe benissimo diventare pianta nazionale. Tutto racchiuso e abbracciato da morbidi e “al dente” spaghetti.

Immancabili, nella grande arena canadese Bandshell Stage, i cantanti, che ricordano la “Belle Epoque” dei partecipanti, i quali lasciarono lo stivale sulle note di “io sono un italiano VERO!”. Di seguito riportiamo il programma:http://www.scotiabankchinpicnic.com/pagedisplay.aspx?i=297

Il banchettare allegro e’ ravvivato ogni tanto dalla diretta della partita Italia-Spagna, finale degli Europei. Purtroppo la nazionale, non mette a segno nessuna rete, ma ne prende 4. Allora, non si fa altro che dire, che si poteva anche perdere, ma non cosi’. Umberto Tozzi e la sua band, chiude il Chin Picnic e lascia sognare tutti i partecipanti, colorando di ricordi e speranze l’animo orgoglioso e fiero di tutti gli emigranti.

 

GIOVANNI MARIA LEPORI