Nello scenario economico in cui ci troviamo a vivere, si ha un disperato bisogno di riforme strutturali che impediscano al sistema black out di gigantesche proporzioni a discapito del 90% della popolazione. Forse ci vorrebbe una politica economica che rilanci l’economia, basata su interventi condizionati dello Stato che sappiano premiare la qualita’ dell’investimenti e non il cognome.

Come Keynes ci insegna, dobbiamo scommettere sul futuro e non risparmiarci dallo scommettere su giovani promesse, su sogni freschi e rivoluzionari.

Il fallimento del “market to market” (valutazione per la quale e’ il mercato a dare il giusto valore delle cose)  gia’ nel ’29, porto’ molti letterati a riscrivere i dettami dell’economia in quanto il laissez-faire economico aveva portato l’intero sistema globale alla deriva.Question Mark

Tra i nuovi pensatori spicco’ il nome di Keynes che nel 1936 pubblico’ la sua opera principale “Teoria generale dell’occupazione e della moneta”, nella quale pone le basi per la teoria di domanda aggregata e del fatto che in uno stato di sotto-occupazione e capacita’ produttiva inutilizzata, sarebbe dunque possibile incrementare l’occupazione e il reddito, soltanto passando tramite un aumento della spesa per i consumi o con investimenti, che parte dallo Stato. In parole povere affermava che in periodi di recessione lo Stato avrebbe potuto stimolare la domanda aggregata con un aumento della spesa pubblica. Nel caso italiano, ad esempio, il governo avrebbe potuto far crescere i consumi e far ripartire l’economia attraverso delle riforme improntate su investimenti mirati a settori specializzati dove spicca l’eccellenza italiana.

I saggi e i libri di Keynes influenzarono molto i contenuti e le politiche del New Deal, che ristrutturo’ il framework normativo in ambito economico. La nuova regolamentazione diede vita ad una diffusa crescita, determinando un lungo periodo di stabilita’, interrotto dal secondo conflitto mondiale e abbandonato gradualmente del tutto attorno agli anni 2000.

Il ritorno del market to market ,ricordando le grandi manovre di  deregolation della Tatcher e del governo Regan del ’78 , smonto’ di fatto  sistema normativo, pezzo per pezzo, fino a degenerare in lunghi periodi di instabilita’, come quelli degli anni ’80 in America latina e del 2004 con la bolla “dot.com”. Un ritorno agli “assiomi” keynesiani potrebbero risanare una situazione paludosa che attanaglia la popolazione in una morsa di terrore.

 

L’importanza dei soldi deriva essenzialmente dall’essere un legame fra il presente ed il futuro.

(cit. John Maynard Keynes )

 

GIOVANNI MARIA LEPORI