Conseguenza irreversibile del sudden stop, spiegato nell’articolo precedente,  si tramuto’ nel caso della zona euro in una perdita di fiducia da parte degli investitori che detenevano titoli pubblici dei Paesi GIPSI (Grecia, Irlanda, Portogallo, Spagna e Italia). L’avversione del mercato che aveva poche speranze che questi Paesi potessero rimanere solvibili in una situazione difficile come quella che si stava affrontando.

I pesanti costi delle perdite finanziarie causate dalla crisi internazionale, colpirono anche i singoli Paesi europei che dovettero intervenire per risanare l’emoragia di liquidita’ appesantendo il debito pubblico.austerity

Per capire meglio cio’ che ogni governo si trova ad affrontare in queste situazioni, partiremo dall’analisi della seguente relazione:

Δd= ((r-g)*d)-s  dove per

In questo senso, se il governo vuole ridurre lo stock di debito pubblico, sara’ costretto ad agire essenzialmente su due variabili:

  • g , affinche’ sia maggiore del tasso di interesse nominale, ma questo procedimento necessita di molto tempo, poiche’ si dovranno implementare riforme strutturali che sappiano risollevare una crescita lenta e disorientata. A tal proposito, le vicessitudini governative che hanno investito mezza Europa (papandreu in Grecia, Monti e Berlusconi in Italia) non hanno certo dato stabilita’ e consolidamento di una politica economica condivisa volta allo sviluppo, ma hanno spezzettato e rattoppato superficialmente un apparato vecchio e pieno di difetti.
  • + s, rendere il surplus positivo vuol dire abbattere la spesa pubblica e aumentare le entrate governative. In parole semplici: piu’ tasse meno servizi pubblici. In questo modo si avrebbero degli effetti nell’immediato, ma non senza causare aspre conseguenze. In questa situazione di austerity e quindi di politica monetaria restrittiva, fa si’ che in momenti di recessione e scarsita’ di credito, un’economia gia’ strozzata finisce per morire quando la morsa viene stretta da un aumento della pressione fiscale. I bassi consumi, il taglio dei risparmi e il fallimento di molte societa’ rendono lo scenario molto cupo, se ci si aggiunge che il piu’ delle volte lo Stato deve aumentare sempre di piu’ il carico fiscale negli anni successivi, l’uscita del tunnel appare molto lontana.

 

Il governo Monti, in Italia e’ l’esempio piu’ lampante di politica di austerity e soprattutto possiamo apprezzarne a pieno le conseguenze, che tenderanno a peggiorare se non si cerchera’ di agire sulla seconda variabile. Per questa scelta, serve un governo stabile, coraggio e molta fiducia nei propri mezzi e forse, bisognerebbe seguire l’esempio della Germania, che si e’ saputa sempre rialzare puntando sull’innovazione, lo sviluppo e sull’alta specializzazione industriale, divenendo una delle prime potenze economiche mondiali.

 

 

 

GIOVANNI MARIA LEPORI