pablo-escobarNick raggiunge il fratello  in Colombia, il suo sogno è vivere sulla spiaggia, praticare surf, guardare il sole all’alba e lo spettacolo di un tramonto incantato,  in un vero e proprio paradiso terrestre. Sulla spiaggia conosce Maria e dopo poco tempo s’innamora perdutamente di una sconosciuta, dolce e bellissima. Qualcuno, due fratelli colombiani, non amano l’idea che degli stranieri possano  vivere nel loro bosco e ”rubargli” le donne. Maria ha uno zio carismatico, amato e temuto da tutti e Nick parla del problema con lo zio di Maria.  Il giorno dopo, i due fratelli vengono trovati appesi a testa in giù, carbonizzati.
Quell’uomo amato e temuto, che aiuta il suo popolo e la sua famiglia, carismatico, zio di Maria, è Pablo Escobar.

Nick, insieme all’amore per Maria e alla sua sete di libertà, scopre il peggiore degli incubi, Escobar, dio della povera gente e demonio incarnato, si curava moltissimo dell’immagine di sé che voleva restituire, sapeva confondere, illudere, usava le immagini e le parole per dare di se un’immagine glorioso, mitica, magnetica.
Benicio Del Toro, già Che Guevara, indossa un’altra icona latinoamericana, di segno diametralmente opposto. La forza della sua interpretazione è la stessa del suo personaggio e ha a che vedere con le sfumature profonde e insondabili dell’autoinganno. Quell’uomo che parlava con Dio prima di ordinare i più atroci massacri, che cantava struggenti canzoni d’amore alla moglie, leggeva le fiabe ai figli, ma non si fidava nemmeno dei collaboratori più stretti, s’ingannava lui stesso rispetto alle proprie azioni (“tutto quello che facciamo lo facciamo per la nostra famiglia”) o covava un’anima più nera del nero? Senza che in alcun modo questo dubbio passi mai per una sfumatura di giustificazione, Del Toro ne fa la pasta della propria performance, ipnotizzante.

Ma chi è Pablo Escobar?
Pablo Emilio Escobar Gaviria, NATO A Rionegro, 1º dicembre 1949, morto a  Medellín, 2 dicembre 1993, è stato il criminale colombiano,  più noto e ricco trafficante di cocaina di sempre. Nel 1983 si è occupato per poco tempo di politica, è stato il vero Re della Cocaina, considerato il criminale più ricco della storia, con un patrimonio stimato di 30 miliardi di dollari nei primi anni novanta.

La rivista Forbes stimava che egli fosse l’ uomo più ricco del mondo: aveva il  controllo dell’80% della cocaina nel mondo, il 30% del traffico di armi, possedeva flotte di aerei, navi, veicoli costosi, ricche proprietà, vasti appezzamenti di terreno. Nel momento di maggior splendore, le stime indicano che il cartello di Medellín, cioè Escobar, incassasse 25 miliardi di dollari. Eppure Escobar per la popolazione di Medellín era un eroe e benefattore, si trovava a suo agio nelle relazioni con il pubblico e riuscì ad accreditarsi la fama di benefattore dei poveri al fine di ottenere consenso politico. Pablo Escobar, interessato ad essere amato quanto temuto, venne così mitizzato da buona parte della povera popolazione colombiana, nonostante le stragi senza precedenti di civili e ufficiali colombiani, di cui era responsabile. Questo ci porta a Napoli , in Sicilia, in Calabria, in Puglia, dove le organizzazioni mafiose elargiscono soldi e favori alla popolazione, in cambio di omertà e protezione. 

Un film di Andrea Di Stefano. Con Benicio Del Toro, Josh Hutcherson, Brady Corbet, Claudia Traisac, Carlos Bardem, Ana Girardot, Laura Londoño, Lauren Ziemski. Uscita giovedì 25 agosto 2016. Distribuzione Good Films.