Nella giornata di venerdì 6 luglio, Pino Masciari, ospite del 15° Genova Film Festival in occasione della proiezione del documentario di Alessandro MarinelliPino Masciari – storia di un imprenditore calabrese” (programmata per le ore 16 al The Space Cinema_Porto Antico), verrà insignito del Grifo d’argento. Massima onorificenza del Comune di Genova, il Grifo verrà conferito al testimone di giustizia da Elena Fiorini, Assessore alla Legalità e ai Diritti, “per la forza e il coraggio dimostrati nel ribellarsi alle pressioni mafiose rappresentando tutti coloro che sanno scegliere nei momenti decisivi da che parte stare e sono disposti a pagare un prezzo per difendere i diritti altrui, rafforzando la nostra identità democratica nazionale”.
In passato, il Grifo d’argento è stato attribuito a personalità che si sono altamente distinte per meriti artistici e letterari o per il loro impegno civile, tra cui  Rigoberta Menchù (2001), Mario Vargas Llosa (2002), Estela Barnes de Varlotto (Abuelas de Plaza de Mayo, 2003) Miriam Makeba, Peter Gabriel, Wole Soynka (2004). Alla proiezione del film seguirà un incontro del testimone di giustizia e del regista con il pubblico in sala.

In concorso al Genova Film Festival, “Pino Masciari – Storia di un imprenditore calabrese” è il racconto-denuncia, anche veemente e a tratti durissimo, dell’epopea di un “eroe normale” in un Paese che normale non è e in cui cedere alle pressioni delle cosche mafiose è la regola, opporvisi una pericolosa anomalia. Il film ripercorre, attraverso testimonianze dirette, la storia dell’imprenditore edile di successo, con un un’azienda di oltre cento dipendenti e un fatturato in costante crescita. Troppo successo e troppa crescita perché la ‘ndrangheta non si presenti a chiedere il conto. Masciari non ci sta e nel 1993 denuncia i suoi estorsori. Il resto è cronaca, anche recente. Testimone di giustizia, Pino Masciari è diventato un simbolo della lotta per la legalità e, sottoposto dal 1997 allo Speciale Programma di Protezione del Ministero dell’Interno, è stato costretto a cambiare radicalmente la sua vita e quella della sua famiglia; l’improvvisa revoca della sua scorta, nel maggio scorso, ha riacceso i riflettori dei media sulla sua vicenda e le polemiche sulle assenze dello Stato.