Daniele Camilli, laureato in Scienze Politiche, si occupa dello studio delle culture contadine e popolari della Tuscia viterbese, ha realizzato il libro “L’incendiarsi del cielo al tramonto, il territorio di foro Cassio tra il XVII e il XIX secolo”.

Con questo volume l’autore dimostra il ruolo fondamentale che riveste l’agricoltura nello sviluppo dell’economia regionale. Nel libro viene descritta dettagliatamente come si è sviluppata l’agricoltura nel corso di 200 anni di storia, nonché il patrimonio artistico e archeologico della zona.

Agricoltura nel territorio di Vetralla, la fine di uno sviluppo diverso.

La ricerca storica che l’autore a condotto non è privo di attualità, poiché Foro Cassio va visto come un punto di snodo centrale per la nostra cultura, turismo, l’ambiente e i nostri prodotti agricoli.

Il lavoro si suddivide in tre parti. Durante la prima parte vengono descritti i rapporti sociali di produzione che contraddistinguevano i territori amministrati dalla chiesa di S. Maria di Foro Cassio.

Nella seconda, l’autore raccoglie documenti in cui vengono riportate le testimonianze, risalenti tra la prima metà del XV secolo e la fine del XIX, riguardanti la chiesa di S. Maria e Foro Cassio.

Nella terza si riportane le carte geografiche che tra il III secolo d.C. e la fine del XIX hanno segnalato la località dell’oggetto  dell’indagine dell’autore.

Il libro rappresenta sia un contributo importante per la conoscenza e la comprensione della struttura economica del territorio che, tra il XVI e il XIX secolo ha caratterizzato il territorio di Vetralla, ma anche un’analisi della trasformazione di questo sistema, nella generale rivoluzione che L’Italia subì con l’arrivo di Napoleone Bonaparte, agli inizi dell’ottocento.

La ricostruzione della struttura territoriale, avvenuta con la vendita da parte del Sovrano Ordine di Malta di una grande porzione della zona di Vetralla, ha impoverito inevitabilmente il mercato locale e quindi i suoi abitanti. Questa situazione ha determinato processi simili in molte altre località, in particolare dell’Italia centro-meridionale.

Daniele Camilli afferma che il territorio vetrallese avrebbe potuto intraprendere un percorso storico alternativo, focalizzandosi sulle terre di Foro Cassio. Invece il territorio di Vetralla ha temporeggiato, e non ha saputo cogliere il suo tempo.

L’incendiarsi del cielo al tramonto è per l’autore l’evento che segna la fine del giorno e l’inizio della notte, rappresenta la fine di una possibilità di sviluppo diverso. Perché, come scrive l’autore “Quando il cielo brucia, ogni possibile altro percorso è precluso e ad attenderci c’è solo la notte.”