Venerdì 16 marzo ore 18 presso la Biblioteca Tortora ne parleremo con gli autori.

Dopo un anno di celebrazioni dei 150 anni d'Unità, cosa rimane? Cosa salvare e, soprattutto, cosa cambiare della nostra Nazione?
Gli autori ci racconteranno le loro proposte.
Condivisibili o discutibili? Sicuramente intelligenti.
A prescindere da qualunque considerazione un incontro per discutere e confrontarsi.

Sinossi:
L'Italia che compie 150 anni appare una nazione immemore della sua storia e schiacciata nell'orizzonte stretto del presentismo. Il marketing dell'apparenza conta più dell'impegno civile. La gara al consenso immediato viene prima della solidarietà tra generazioni. Conta solo ciò che esiste oggi: da conquistare con ogni mezzo. Presentista è anche l'illusione che l'Italia sia un grande parco giochi per adolescenti, un'immensa piazza televisiva, una nazione che non ha più la forza e la voglia di indignarsi senza cadere nella trappola di un radicalismo senza prospettive. La variabile chiave non è la certezza del declino ma il pericolo del degrado: civile, morale, etico, paesaggistico, il degrado di una politica bloccata e incapace di superare lo scontro apocalittico tra le “due Italie”. E così restano inevase le grandi questioni del rilancio etico, culturale, sociale ed economico. Il 150esimo anniversario dell'Unità, il Giubileo della Patria, deve essere però l'occasione per una grande operazione di sincerità. E dunque dalla critica della “deriva presentista” prende le mosse questo saggio, una prospettiva ribelle sull'Italia che si smarca da lamenti e piagnistei e riscopre il “noi” come categoria politica, come atto di ribellione all'individualismo, al disimpegno e alla privatizzazione dell'etica. Il sentimento del “noi”, che è apparso nei momenti migliori della nostra storia nazionale, è la risorsa cruciale per la rinascenza dello “spirito italiano”.

Federico Eichberg

È nato a Roma nel 1971. Dopo la laurea in Scienze politiche presso l’università “La Sapienza” di Roma, si è specializzato negli USA in “Advanced studies in political, economical and social sciences”. Successivamente ha conseguito presso l’Università di Bologna il Dottorato di ricerca in Storia contemporanea del pensiero politico.
Nel 1997 e nel 1998 è stato docente

a contratto di Storia dei partiti politici presso l’Università di Cassino.

Negli anni 1998-2001 ha lavorato presso il Centro militare di studi strategici (Ministero della Difesa) in qualità di direttore dell’area di ricerca ed analisi relativa alla regione balcanico-danubiana.
Tra il 2001 e il 2006 è stato Capo della Segreteria tecnica del Dipartimento per l’internazionalizzazione presso il Ministero delle Attività produttive.
Nel 2006 è stato coordinatore dell’ufficio antidumping all’interno della Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea.
Dal 2007 al 2009 ha ricoperto il ruolo di Direttore di sezione presso l’Ufficio Analisi Strategica della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Attualmente è dirigente presso il Gabinetto del Ministero dello Sviluppo Economico, membro della Commissione per la riforma degli enti e degli incentivi per l’internazionalizzazione e membro del Comitato di indirizzo e rendicontazione del Fondo Unico di venture capital di Simest.
È Presidente di RetItalia Internazionale s.p.a. società di Information Technology dell’ICE (Istituto Nazionale Commercio con l’Estero).
Svolge, inoltre, attività accademiche e culturali presso diverse istituzioni e organizzazioni, tra cui Ministero degli Esteri, NATO, Nomisma.
Dall’agosto 2010 è consigliere di amministrazione di Invitalia.

Angelo Mellone

(Taranto 1973), giornalista e scrittore, è dirigente di Radio Rai. Editorialista de «Il Tempo», collabora anche a «Il Foglio». Precedentemente ha scritto per il «Secolo d’Italia», «Il Riformista», «Il Giornale» e «Il Messaggero». Autore e conduttore di programmi radiofonici, in televisione ha condotto la sezione giornalistica di “Unomattina weekend” (Rai Uno). Ha conseguito il dottorato in sociologia della comunicazione all’Università di Firenze, e di occupa di comunicazione politica presso la Luiss «Guido Carli» di Roma. Ha pubblicato diversi saggi di analisi dei partiti e di comunicazione politica su riviste italiane e internazionali.
Autore di un monologo dal titolo “Addio al Sud. Un comizio furioso del disamore”

Modera:
Emanuele Merlino

Laureato in storia contemporanea con una tesi, poi pubblicata, sul ritorno di Trieste all'Italia; creatore di un archivio storico e diplomato post lauream come Archivista-Bibliotecario presso la Sapienza.
Master in economia dei beni culturali presso la Facoltà di Economia di Tor Vergata.
Si occupa di eventi culturali ed è autore e regista di numerosi testi teatrali di cui molti relativi all'Unità d'Italia come “La chitarra di Mazzini” o “L'altra faccia del Risorgimento: I Briganti”

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