In un momento di grande difficoltà economica mille sono le invenzioni dei ristoratori per superare la crisi e così la cultura dell’aperitivo, prima diffusa molto nel nord Italia, è oggi in espansione ovunque nella penisola.

Con il termine “happy hour”, letteralmente “ora felice”, si intende la fascia oraria in cui alcuni bar, enoteche o vinerie, praticano prezzi ridotti soprattutto sulle bevande alcoliche. Il termine è nato nella Marina degli Stati Uniti negli anni venti, si è poi lì diffuso durante il proibizionismo (si beveva in appositi locali che lo distribuivano clandestinamente, prima di andare al ristorante dove le bevande alcoliche erano rigorosamente proibite). In Italia dove si è diffuso prima al Nord, riguarda oggi la fascia oraria 19-21 e si associa alla pratica dell’aperitivo, trasformandosi spesso in cena economica. Se da sempre , durante il momento dell’aperitivo, ai cocktail si sono abbinati stuzzichini minimali tipo patatine, olive, arachidi, ora si è diffusa la moda del cibo in minime porzioni da prendersi con le dita. Generalmente queste piccole preparazioni sono un piacere per gli occhi, oltre che per il palato: i banconi dei locali dove si allestisce l’happy hour, si presentano ricoperti da specialità e prelibatezze di ogni tipo, dalle crudità alle torte salate, dagli stuzzichini caldi alla pasta, oltre a tartine e piccoli pezzi di pizza. Non è difficile neanche organizzarsi per servirlo in casa vista la sobrietà e praticità della preparazione, e inoltre si possono invitare molte più persone che non a una cena servita a tavola. Basta saper organizzare anche un piccolo bar casalingo. La preparazione di un cocktail richiede sempre grandi quantità di ghiaccio, quindi occorre prepararlo con grande anticipo. Tra gli ingredienti sono sempre presenti anche succhi di frutta, conviene averne a portata di mano e versarli in caraffe e poi bitter campari, vermouth rosso, vino bianco secco, gin, brandy, whiskhy. Con questi elementi e una creativa decorazione a base di spicchi di frutta fresca la serata è servita, leggera e riposante anche per chi l’organizza.

di M.G. Ardito