DiMeolaAl Di Meola e Gonzalo Rubalcaba Duo               

Sabato 11 maggio ore 21                                                                                                                            

Auditorium Parco della Musica Fondazione Musica per Roma

Rassegna Musicale “Dialogo”

“Dialogo” è una Rassegna Musicale che propone incontri inediti tra musicisti per dare vita, di volta in volta, a uno spettacolo irripetibile, un confronto che permette di instaurare originali collaborazioni. Una dialettica tra stili diversi, tra voci e strumenti che si combinano – molto spesso per la prima volta – sul palcoscenico.

Il sodalizio è avvenuto in occasione della registrazione del più recente album del chitarrista statunitense, Pursuit of Radical Rhapsody, al quale il pianista cubano ha collaborato e da quel momento è nato il sodalizio musicale più eccezionale, i due hanno subito trovato l’intesa necessaria per proporre un nuovo modo di fare musica ad ampio spettro.

Al Di Meola, nato nel 1946 a Jersey City, ha saputo trasportare la leggenda della sua chitarra dagli anni Settanta sino a oggi, interpretando in vari contesti il ruolo a lui congeniale di virtuoso: dagli elettrizzanti esordi jazz-rock con i Return To Forever alla fusion jazz-latina. Celeberrime sono le sue collaborazioni con Jean-Luc Ponty, Carlos Santana e in trio con John McLaughlin e Paco de Lucía. I suoi dischi hanno indelebilmente segnato una delle stagioni più entusiasmanti e popolari del jazz moderno: Land of the Midnight Sun (1976), Elegant Gipsy (1977), Casino (1978), Splendido Hotel (1980), Friday Night in San Francisco (1980).

Gonzalo Rubalcaba (L’Avana, 1963), dopo un lungo apprendistato nell’ambiente della musica cubana, viene ‘scoperto’ da Dizzy Gillespie nel 1985. L’anno seguente Charlie Haden lo introduce nel reame del jazz, inserendolo nel suo trio con Paul Motian e lanciandone così la carriera internazionale. Rubalcaba si impone immediatamente come pianista capace di coniugare l’universo latin e quello afro interpretandone al calor bianco sia gli aspetti più ritmici e viscerali che le atmosfere più liriche, con una tecnica il cui abbagliante virtuosismo non risulta mai invasivo e una raffinatezza di tocco e di sonorità da far invidia ai più celebrati pianisti classici.

A questo punto basta solo andare ad apprezzarli e buon ascolto a tutti!!