“La musica di Beethoven è cinematografica”
dice il direttore Carlo Rizzari

L’ascolto delle Nove Sinfonie di Beethoven è sempre un viaggio del cuore e della mente impagabile, impareggiabile e nell’esecuzione dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia si potranno riascoltare le Sinfonie n. 1, 3, 5, 7 e 9 del grande compositore tedesco. In sintesi si tratterà di un Beethoven “senza pari” da ascoltare al chiaro di luna nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.
Sul podio Carlo Rizzari, giovane direttore siciliano, assistente di sir Antonio Pappano che vanta al suo attivo numerosi successi sia in campo sinfonico sia in quello lirico e che ha riscosso un meritato successo dirigendo, lo scorso giugno, il pianista Lang Lang in un acclamato concerto dedicato sempre a musiche di Beethoven.
“La musica di Beethoven è in un certo senso cinematografica” – ci dice Rizzari. “Le sinfonie sono composte di parti abilmente montate per tenere l’ascoltatore sempre col fiato sospeso. La ricchezza di sviluppo delle idee musicali ce ne  fa apprezzare non solo l’originalità ma ci sorprende per l’evoluzione che queste idee raggiungono durante lo svolgersi dei singoli movimenti e anche all’interno di un’intera sinfonia.
Infatti solo quando percepiamo la compiutezza di un percorso consideriamo il passato sotto una luce nuova: è quello che fa Beethoven, correre verso una meta e ad un certo punto capiamo veramente qual era la dimensione importante: quella in cui ci troviamo adesso… Scrivendo in questo nuovo modo rispetto ai contemporanei egli supera le convenzioni di un genere coma quello della sinfonia: la libertà è elemento essenziale dell’individuo e dell’umanità intera. Anche se non sono autobiografiche le Sinfonie ci trasmettono il clima storico/politico dell’epoca: le guerre, Napoleone, la borghesia che si affianca all’aristocrazia e diventa il “nuovo pubblico dei concerti.
L’occasione di ascoltare Beethoven  – conclude il direttore – può avvicinare chi non ha mai sentito musica classica ai concerti: il ritmo stringente, l’energia che emana dalla sua musica piacciono anche ai giovani”.

Fu proprio Beethoven a traghettare nell’800 il modello haydniano e mozartiano della Sinfonia, e a rivoluzionarne da capo a piedi spirito, forma e contenuto e proprio le Sinfonie “dispari” contengono quei travolgenti impulsi di innovazione che porteranno il genere sinfonia ad assumere proporzioni, non solo per dimensioni di organico e di durata, mai conosciute prima.
La Prima s’impone all’attenzione per quel suo desiderio virile di farsi ascoltare non più come musica di circostanza, ma come manifesto di un’etica morale fondata sull’ideale perfezione di un mondo fatto di pure, olimpiche idee sonore. Nella Terza “Eroica”, prima sinfonia della storia a superare i tre quarti d’ora di durata, il corpo sinfonico sfoggia “una muscolatura da culturista” e ci prepara all’esplosione dell’onda emotiva della Quinta, forse “la sinfonia” per eccellenza, e al cosmico slancio ritmico della Settima. Infine la Nona, dove il verbo beethoveniano deve ricorrere alle voci del coro (diretto da Ciro Visco) e dei solisti per lanciare il suo grande appello di pace e fratellanza universale.

Media sponsor La Lettura domenicale del Corriere della Sera.

Mercoledì 11 e giovedì 12 luglio ore 21
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Carlo Rizzari direttore
Beethoven      Sinfonia n. 3 “Eroica”
Sinfonia n. 7

Mercoledì 18 e giovedì 19 luglio ore 21
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Carlo Rizzari direttore
Ciro Visco maestro del coro
Beethoven      Sinfonia n. 9 “Corale”

Biglietti da 10 a 40 euro
Sconto del 10% per gli abbonati – Sconto del 25% per i giovani fino a 30 anni.
Infoline 068082058 – www.santacecilia.it