E’ ormai sempre più in voga il passaggio dei comici dalla tv al cinema. Talvolta con grande successo al botteghino, come è capitato recentemente con Checco Zalone e persino con il mediocre I soliti idioti, uscito dal granaio di Mtv. Ci prova ora come protagonista nel film Non me lo dire, anche Uccio De Santis, personaggio per la verità non notissimo, tranne se ci si trova in territorio pugliese. E’ infatti uno dei volti più assidui di Telenorba, un’emittente locale pugliese. Rispetto però ad altre commedie che sfruttano continuamente dei tormentoni, Non me lo dire, diretto da Vito cea, ha però qualcosa di diverso. E’ praticamente assente la comicità demenziale e sopra le righe per fare spazio ai classicissimi schemi della commedia all’italiana.

Si narra di Lello Morgese, un comico pugliese (personaggio ricalcato sembrerebbe sul vero Uccio De Santis) che entra in crisi artistica dopo che la moglie decide di lasciarlo. Abbandona così temporaneamente il mondo dello spettacolo, ma per sfuggire alla depressione si mette alla ricerca dei suoi fan in giro per la Puglia, sperando di ritrovare così la serenità perduta. Incentrato sulle crisi di coppia, Non me lo dire è una sorta di road movie regionale che fa della garbatezza e della mancanza di volgarità la sua forza, ma in un certo senso anche la sua debolezza. Facendo trionfare la semplicità delle situazioni e dei sentimenti descritti, il film viene a mancare proprio di brillantezza comica e d’inventiva. Talvolta si riesce a sorridere, ma difficilmente a ridere. Probabilmente l’obiettivo era di anteporre i buoni sentimenti alla risata, e soprattutto di dare un ritratto semiserio e divertito sull’entroterra pugliese e sull’anima più popolare che lo anima. L’impressione è che si sia voluto in qualche modo seguire le orme delle commedie buoniste e popolari di Salemme, solo che con un budget piuttosto modesto e un cast non certo glamour come quello del napoletano; sicchè il risultato non sembra promettere grandi cose al botteghino. Il pericolo è che il tutto suoni come un po’ provinciale e datato, e forse condivisibile maggiormente con chi ha già dimestichezza con Uccio De Santis e i suoi programmi tv. Tuttavia lo spettatore più legato ai valori tradizionali e alle commedie più di matrice popolare, potrebbe provare simpatia per il film di Vito Cea, se non, come nel finale del film, anche un pizzico di commozione. Certamente Non me lo dire è un prodotto anomalo nel panorama delle commedie italiane, poichè sono praticamente assenti volgarità di ogni genere: da quelle verbali fino ai consueti eccessi di sinuosità femminili. Una nota di merito va senz’altro al buon cast: dal citato De Santis fino ai veterani Gianni Ciardo e Nando Paone, quest’ultimo caratterista che si vede spesso proprio nei film di Salemme.