uno spettacolo di ENRICO MARIA LA MANNA

Scene e Costumi: Maria Luigia Battani
Musiche originali: Carlo de Nonno
Disegno luci: Stefano Pirandello
Aiuto regia: Veronica Veneruso
Assistenti alla regia: Michele Savoia e Luca Giliberto
Elettricista e fonico: Carlo di Fabio
Registrazioni e mastering: Andrea Forti

Che cosa deve fare un povero santo – nel caso specifico san Gennaro – se nello stesso istante due devote gli chiedono un intervento da due punti di vista diametralmente opposti? Dubitare? Non è da santi, una delle caratteristiche dei quali è la certezza. Indagare su ciò che è giusto e ciò che non lo è? Ma così smette la sua veste di santo per indossare quella di giudice istruttore, con tutte le lungaggini che ben sappiamo. Decidere secondo un suo codice imperscrutabile? Forse. In tal caso la devota penalizzata cer

cherà di farsi una qualche ragione; se poi non ci riesce, le  resta sempre la soluzione  di cambiare il santo. E’ una manifestazione di fede anche questa.

Non così il pubblico. che non potrà invocare nessuna aureola per sottrarsi al  dovere di esprimere il suo giudizio sugli interrogativi posti dal testo in questione.

Testo dalla struttura poco ortodossa – si tratta infatti dell’alternarsi di due monologhi che, come due rette parallele, non si incontrano se non all’infinito -, “Il mio cuore nelle tue mani” mette in scena lo sfogo sincero di due madri devote al Patrono di Napoli; oranti che, ciascuna dal suo punto di vista, non hanno alcun dubbio di essere nel giusto.

Ma, la giustizia essendo unica per definizione, è giocoforza che una delle due donne sia nel torto. E, tuttavia, si tratta pur sempre di una madre che esprime una pena sincera e che, anche se non può aspirare minimamente alla nostra giustificazione, merita pur sempre una certa dose di comprensione.

Questi, in due parole, gli intenti dell’autore. Se poi, dietro le argomentazioni delle due madri qualcuno vorrà intravedere le contraddizioni di una città come Napoli, che al pari delle devote, non conosce mezze misure, chi scrive non può che uscirne ulteriormente gratificato.

Manlio Santanelli

zp8497586rq
jfdghjhthit45