Swapping: alta moda a bassi costi
In tempi di crisi anche la moda corre ai ripari. Se riutilizzare gli stessi abiti può risultare sconveniente agli occhi dei fashion victims, di fronte ai prezzi folli della houte couture, la creatività dei maniaci dello shopping risponde con lo Swap Party.
Proveniente dall’estero, questo nuovo trend, che già spopola in Italia, consiste nello scambio di vestiti usati sì, ma solo di alta moda. Invece di ritrovarsi a passeggiare per le vie e guardare ammirati nelle vetrine abiti troppo costosi per essere acquistati, ci si incontra in luoghi dove è possibile portare il proprio guardaroba usato scambiandolo con altri, in una sorta di chic baratto.
A Roma, Bologna, ma soprattutto Milano, luogo dal quale è partita proprio la nuova tendenza, vengono organizzate spesso appuntamenti per questo mercato dell’ usato senza denaro, ma la grande popolarità acquisita dallo swap ha portato all’ apertura di veri e propri negozi dedicati allo scambio. Le regole per l’acquisto sono semplici: si portano in negozio i propri abiti ai quali, dopo un’accurata selezione e analisi, vengono assegnati dei punteggi da uno a cinque, in base alla marca, stato dell’abito, qualità e fattura. Fatto questo ci si reca nel settore con lo stesso livello del nostro vestiario pronti a sostituire il modello per noi diventato obsoleto con un altro, tra le proposte del bancone-passerella, si pagano 10 o 20 euro per poter effettuare il cambio e voilà, il gioco è fatto! Si è soddisfatti come appena usciti da un negozio di grandi firme. Le regole garantiscono poi anche degli ottimi affari: non tutto può essere scambiato, i capi devono essere di buona qualità, quasi nuovi e mediamente costosi per superare la prova di ammissione.
Un tipo di shopping, quindi, oltre che di tendenza, anche assolutamente economico, con buona pace degli stilisti.