Paranormal Activity
Il Grande Fratello sbarca nel cinema horror. Così si potrebbe definire brevemente la trama di “Paranormal Activity”, il film che pare abbia terrorizzato l’America per la regia di Oren Pely.
Il film racconta le vicende di una coppia di sposi appena trasferitasi in un appartamento suburbano, la cui tranquillità viene minacciata da presenze inquietanti che sembrano spostare oggetti durante la notte turbando il sonno dei poveri sposini. Dopo aver consultato un esperto che li informa che la presenza in questione è quella di un demone che sembra avercela proprio con l’innocente mogliettina Katie, il marito Micah, in pieno stile film di paura, non sceglie la strada più ovvia e sicura (scappare), ma inspiegabilmente decide di installare una videocamera in camera da letto per riprendere il fastidioso ospite. Non contento, continua a seguire la povera Katie durante tutti i suoi spostamenti casalinghi, diventando addirittura più fastidioso del demone.
Non spaventa come previsto, a dir la verità lascia piuttosto insoddisfatto lo spettatore accorso ad assistere a quello che è stato celebrato come l’erede di “Blair Witch Project”, girato con un budget irrisorio (15mila dollari), per la casa produttrice Dreamoworks, del grande Steven Spielberg.
Il regista non sbaglia ma non osa neppure, carina la ripresa soggettiva, che stringe in modo evidente il punto di vista della storia, quasi a voler costringere lo spettatore a provar paura insieme al protagonista, bravi gli interpreti.