Assestamento di Bilancio e DPF varati dalla giunta comunale
L’ok della Giunta capitolina è arrivato nel pomeriggio di sabato, cogliendo di sorpresa l’altra metà del Campidoglio. Di certo, dalla maggioranza diranno che la Giunta è stata fortemente impegnata a tirar le somme fra risparmi e tagli, così come indicato dalle linee guida volute dall’Assessore al Bilancio Maurizio Leo, soldi freschi da dirottare sul piano investimenti.
Come in tre mesi – perché questo è il tempo che è passato dall’approvazione del bilancio per il 2010 – si sia arrivati a tanto rigore, un rigore che cifra 193mln di euro per gli investimenti, è ancora da chiarire. Ciò che si sa, invece, è come dal Colle abbiano deciso di usarli.
La voce più sostanziosa è quella che riguarda l’acquisto di nuovi treni per la linea B della metropolitana (150mln). Ci saranno poi gli interventi sulla viabilità per il sottopasso di Malafede in Via Cristoforo Colombo e per la realizzazione della rotatoria in Via Ardeatina (13,4mln); la riqualificazione del Pincio (2mln); la manutenzione urbana (6,3mln); gli interventi a favore dell’ambiente e del verde (2,1 mln); le scuole (1,7 mln circa); sovrintendenze e patrimonio artistico (circa 2,5 mln). Per la parte corrente, invece, la Giunta registra un risparmio di 29,3mln di euro. Le minori spese rispetto al bilancio di previsione approvato a fine luglio ammontano, infatti, a 24mln di euro, grazie soprattutto alla rinegoziazione dei fitti passivi sui contratti immobiliari eseguita dalla Centrale Unica per gli acquisti, dal contenimento degli oneri finanziari sul medio periodo e dalla reinternalizzazione delle attività di gestione delle pratiche di condono edilizio affidate sino a giugno 2010 a Gemma Spa. I risparmi ottenuti saranno utilizzati per finanziare i servizi sociali (7,2mln di euro); la cultura; le attività di prevenzione e sicurezza (1 mln di euro circa di straordinari per la Polizia Municipale), la manutenzione dei monumenti e gli interventi a favore delle strutture territoriali dei municipi (1mln di euro circa per il cofinanziamento dei progetti locali, somme urgenze e debiti fuori bilancio).
Rendere i conti di Roma virtuosi e far cresce la città sono i punti cardine del DPF 2011-2013. “La stabilizzazione contabile attuata nel 2010 per il riequilibrio strutturale tra spese e entrate sarà, però, accompagnata dall’avvio di una politica di sviluppo in grado di coniugare l’oculatezza nella gestione delle risorse con la migliore selezione della destinazione della spesa e degli investimenti. Le strategie di bilancio continueranno a essere ispirate dalla razionalizzazione dei processi di spesa e dall’ottimizzazione delle entrate basata, innanzitutto, su una sempre più efficace attività di contrasto all’elusione e all’evasione dei tributi locali”. Commenta l’Assessore Leo: “L’approvazione da parte della Giunta dell’assestamento di Bilancio consente di liberare ulteriori risorse a beneficio dei cittadini e degli investimenti e dimostra che l’attenta politica di risparmio e di gestione dei conti capitolini condotta negli ultimi due anni sta dando i suoi primi concreti frutti anche sul versante della crescita della Città e del potenziamento dei servizi”.
Perplessità le solleva Alfredo Ferrari, vice presidente PD della commissione bilancio del Comune: “Ciò che Alemanno e la sua Giunta presentano come nuovo, non modifica in alcun modo l’architettura finanziaria della città e, a fare da cartina tornasole, è proprio quanto accade nei municipi. Se il Sindaco ritiene di poter attuare il decentramento incrementando con solo 1mln di euro quanto i municipi hanno a disposizione, stiamo freschi. La cultura ed il sociale sono di competenza municipale: spero dunque che i fondi arrivino direttamente nelle casse dei minisindaci e non finiscano ai dipartimenti. Va precisato, poi, che è stato necessario intervenire sulle somme urgenze e debiti fuori bilancio perché, in precedenza, il capitolo di spesa è stato dall’amministrazione centrale del tutto cancellato”.
Fatto salvo il gioco delle parti nei commenti, bisogna aspettare che entrambi i documenti vengano discussi dall’Assemblea Capitolina per sapere se e come verranno modificati.
di Donatella D’Acapito