A Villa Giulia più spazio per Cerveteri e Vulci
Per ricordarsi che la storia del Lazio non è solo la storia di Roma, e che il Colosseo e i Fori non sono l’unica traccia di un passato meraviglioso da osservare, una visita a Villa Giulia andrebbe proprio fatta, tanto più in questo periodo.
Sede del museo, che dal 1889 ospita reperti di epoca pre-romana provenienti da tutto il Lazio, infatti, nel mese di giugno, Villa Giulia ha riaperto ventidue delle sue quaranta sale, e lo ha fatto per dare maggior spazio a due dei centri Etruschi più importanti del Lazio, Vulci e Cerveteri.
Quindi, oltre, all’ormai famosissimo sarcofago degli sposi, simbolo del museo, solo lui varrebbe la visita, sarà possibile ammirare, sempre provenienti da Cerveteri, anche gli ultimi ritrovamenti del corredo della tomba del Grande Tumolo, o i vasi dell’antica Cisra provenienti dagli Stati Uniti, prima trafugati e ora restituiti.
Tralasciando per un attimo Cerveteri, anche le sale dedicate a Vulci vedono fare bella mostra di sé ad altrettanti, numerosi e significativi, reperti, come quelli provenienti dal corredo della Tomba del Carro di bronzo, di cui è stata fatta una ricostruzione, o la statua del Centauro in Nenfro o la statua del Giovane su Ippocampo, solo per citarne alcuni.
Ritornando a parlare di riproduzione, invece, il museo ha aperto le sue porte anche alla pittura parietale, sigla identificativa della cultura etrusca, grazie alle numerosissime riproduzioni che, normalmente, decorano le pareti nelle tombe, e lo fa esponendo gli affreschi provenienti della Tomba del Letto Funebre di Tarquinia, dove gli allestitori, per dare un’immagine più vivida, ne hanno riprodotto il disegno.
Fonti: archeologia