L’arte della ghisa tra ‘800 e ‘900.
Mascheroni con sembianze umane o mostruose, leoni che ruggiscono, satiri e fauni con volti animaleschi, un bellissimo drago sovrastato da una colomba e da un serpente che si fronteggiano nell’eterna lotta tra il bene e il male, cornucopie traboccanti di frutta e fiori e un favoloso è il repertorio di motivi ornamentali fatto in ghisa in esposizione alla Casina delle Civette, in via Nomentana, fino al “5 settembre. “L’imprevedibile leggerezza della materia. L’arte della ghisa tra ‘800 e ‘900” è la prima in Italia che con circa 30 opere documenta l’impiego della ghisa e la sua fortuna nell’arte applicata, sia nell’arredo urbano che in quello domestico. Così in mostra troviamo lampioni ed elementi di lampioni (basamenti, pastorali, candelabri) con il loro straordinario corredo ornamentale ( statue, maschere, teste di dame e di guerrieri, e di uomini), ringhiere, fontanelle, vasi, porta ombrelli, carboniere e maniglie per portoni, provenienti dalla Fondazione Neri- Museo Italiano della Ghisa., il più importante centro di ricerca europeo sull’arredo urbano. L’iniziativa è curata da Raffaella Bassi, Cesare Biasini Selvaggi e Maria Grazia Massafra.
Si possono ammirare anche oggetti di più modeste dimensioni destinati all’interno della casa o al giaridno, ambiti nei quali la ghisa ha dato ugualmente prova di grande creatività: stufe, piastre da camino, vasi. Sono oggetti realizzati per rispondere a quella particolare funzione, ma che spesso esibiscono raffinate soluzioni ornamentali. Come un elegante porta ombrelli, proveniente da un antico palazzo parigino, impreziosito da numerosi decori vegetali e floreali e da due belle figure femminili seminude, coperte solo da un drappo legato in vita. Nella dipendenza si trovano delle installazioni e tavole didattiche che spiegano il processo di produzione della ghisa e sono esposti alcuni rari cataloghi dei prodotti delle più importanti fonderie operanti in Euroipa, tra l’800 e il ‘900, secoli in cui quast’arte è esplosa. L’ingresso alla Casina delle Civette per la ammirare la mostra è di 4 euro, ridotto 3 euro.
di G.M. Ardito