Mese della Memoria. Resistenza e Costituzione spiegate ai ragazzi
Non era un giorno qualunque di un anno qualunque, ieri. Perché il 24 marzo significa eccidio delle Fosse Ardeatine e 2011 significa centocinquanta anni dell’unità d’Italia.
E nell’anno in cui l’identità nazionale sembra infiammare i cuori di molti, Resistenza e Costituzione risuonano con autenticità e forza nel plesso “G. Massaia” di Via Guattari, dove alcuni alunni delle scuole medie inferiori del VII municipio, ha incontrato chi la Resistenza l’ha fatta e la Carta Costituzionale l’ha vista nascere.
C’erano i partigiani Adriano Pilade Forcella e Modesto Di Veglia a rappresentare l’Anpi; c’era il magistrato Domenico Gallo, presidente dell’associazione “Giovani per la Costituzione”. C’erano il minisindaco Roberto Mastrantonio e il Vice Presidente della Commissione Bilancio capitolina, Alfredo Ferrari, che da tre anni scommettono e si adoperano per realizzare il progetto.
Ma soprattutto c’erano i ragazzi che, da dicembre, hanno iniziato un percorso di conoscenza sulla nascita della Repubblica, attraverso la lotta di liberazione del ’43-’45 e i luoghi simbolo come il museo di Via Tasso e le stesse fosse ardeatine. Due le suggestioni che i ragazzi stessi riportano: la poesia – musicata e da loro eseguita – scritta con un chiodo sul muro di una cella da un condannato a morte, probabilmente appena più grande di loro, e la frase di Piero Calamandrei che ricorda ai giovani “dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì, o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione”.
Impressioni che si sovrappongono alle parole di Forcella che mostra il suo chiodo a quattro punte, gioco ed insieme ritrovato che i ragazzini usavano per bucare le gomme ai camion tedeschi e permettere ai partigiani più grandi di rifornirsi sottraendo al nemico armi e vettovaglie.
I ragazzi vogliono sapere, capire cosa animava chi – negli anni della guerra – ha deciso di combattere contro un doppio nemico, quello interno e quello straniero. I valori della giustizia, dell’uguaglianza e solidarietà che dalla lotta di liberazione sono divenuti capisaldi della Costituzione.
Questo il messaggio e l’eredità per gli studenti: sdoganata l’idea che la Carta Costituente sia obsoleta,tocca ai giovani difendere i principi che ci hanno fatto repubblica. Sono loro le sentinelle della democrazia a cui viene passato il testimone.
di Donatella D’Acapito