recuperiI “Capolavori dell’archeologia: Recuperi, ritrovamenti, confronti” è il titolo della mostra che verrà inaugurata il 20 maggio a Castel Sant’Angelo e che si protrarrà fino al 5 novembre 2013.
Un’esposizione nata per narrare una storia nella storia, ogni reperto che verrà esposto nelle Sale di Clemente VII, di Clemente VIII, di Apollo o della Giustizia porterà con sé due racconti, quello della sua nascita e quello del suo ritrovamento.
Questa mostra, articolata in 9 nuclei tematici, permetterà al visitatore di comprendere finalmente il fondamentale ruolo delle Forze dell’ordine nel recupero, nella tutela e nelle difesa di opere d’arte o di reperti archeologi, senza il loro contributo molte informazioni sulla cultura materiale di un popolo antico sarebbero andate perdute.
Camminando lungo le sale di Castel Sant’Angelo e osservando i meravigliosi oggetti esposti sarà possibile comprendere la loro collocazione storica, ma anche scoprire come e quando sono stati ritrovati e attraverso il confronto con altri manufatti ritrovati in situ (non trafugati da “tombaroli” o trafficanti d’arte) confrontare il numero di informazioni in meno che un oggetto “rubato” purtroppo ci fornisce.
Immaginiamo di ritrovare un corredo funerario integro, questo ci permetterà di aver un numero di informazioni tali da poter ricostruire non solo la vita del defunto, ma anche il tipo di organizzazione della comunità di cui il morto faceva parte, invece quando recupero un vaso trafugato per quanto bello è pregiato possa essere, al di là del suo valore estetico, quante altre informazioni potrò ricavarne?Banner_Elezioni_2013

Questo è uno dei motivi per cui il lavoro dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato in collaborazione con la Soprintendenza diventa fondamentale per evitare di perdere testimonianze del nostro passato, del resto come diceva Confucio bisogna studiare il passato se si vuole prevedere il futuro.