1. Innanzitutto bisogna aver un’idea! Sembra banale, ma la maggior parte delle persone che pensano di avere un’idea sensazionale si accorgono di aver avuto solo un abbaglio. Verificare la fattibilita’ e la realizzabilita’ di un progetto deve essere la base di partenza.investor
  2. Per essere considerata startup, la societa’ dovra’ avere determinati requisiti, quali: “(a) essere operativa da meno di quattro anni; (b) avere la sede principale in Italia; (c) avere meno di 5 milioni di euro di fatturato; (d) non deve distribuire utili; (e) avere quale oggetto sociale esclusivo o prevalente l’innovazione tecnologica; f) non essere costituita da una fusione o scissione societaria. Infine, la startup è qualificabile come innovativa se almeno il 15% delle proprie spese sono in Ricerca & Sviluppo (R&S), oppure se almeno un terzo del team è composto di dottorandi o dottori di ricerca o da personale che ha svolto attività di ricerca per almeno tre anni o se almeno due terzi del team è composto da persone in possesso di laurea magistrale, oppure se è proprietaria o depositaria o licenziataria di un brevetto o se è titolare di un programma per elaboratore originario registrato.”        (http://www.sviluppoeconomico.gov.it/images/stories/documenti/Scheda-di-sintesi-disciplina-startup-gennaio-2014.pdf)
  3. Individuare il target di riferimento, poiche’ sulle basi di questa scelta bisognera’ definire il modello di business che si vuole utilizzare. Inoltre bisognera’ capire in maniera chiara, qual’e’ il valore aggiunto che si andra’ a creare per i futuri clienti e come crearlo. In parole povere, si dovranno intercettare i bisogni che si andranno a soddisfare con la tecnologia o l’innovazione che vogliamo presentare. Quindi prima di mettersi all’opera sarebbe bene quindi leggere qualche libro a tal proposito come: “La start-up digitale, guida pratica step by step” di Cheryl Rickman oppure “The lean startup” di Eric Ries.
  4. Per modellare e realizzare l’idea caratterizzante la start-up, e’ consigliato trovare un incubatore o acceleratore, poiché possono offrirti servizi di consulenza e assistenza durante tutto il tuo percorso di implementazione del progetto, in maniera professionale e utile. Inoltre, grazie alla loro rete di contatti possono aiutarti a completare il tuo team, e in maggior misura riescono a darti visibilita’ verso i venture capitals, per recuperare fondi da investire o per generare profitti. Il mondo delle startup e’ complesso e soprattutto nuovo, quindi meglio farsi aiutare che brancolare nel buio. A livello universitario e post universitario, possiamo suggerire InnovAction Lab, H-farm e Wind Business Factor.
  5. L’ultimo passo da compiere e’ forse quello piu’ faticoso e noiso. Dopo aver elaborato il modello di business, avergli dato una struttura, un marchio e un logo, tocchera’ sbrigare l’aspetto burocratico. Quindi, dovrete fondare una societa’ di partenza, che puo’ essere una Srl o Srls (semplificata, con capitale sociale pari ad 1 euro) e poi iscriverla nell’apposito registro delle start-up, che ad oggi conta piu’ di mille societa’. Naturalmente il marchio e il brevetto andranno registrati a parte nell’apposito registro e l’operazione puo’ essere svolta in qualsiasi camera di commercio italiana. “In bocca al lupo!”

 

 

GIOVANNI MARIA LEPORI