Mine vaganti, il nuovo film di Ferzan Ozpetek
La morale è di facile intuizione ma per nulla scontata: nella vita si deve avere il coraggio di lasciar andare. Si devono lasciar andare storie che non funzionano, sogni che non riusciremo mai a realizzare ma soprattutto, bisogna lasciar andare le persone che amiamo, affinchè possano seguire la propria strada ed essere felici. Questa sembra essere la lezione che l’arzilla nonna di Tommaso (Riccardo Scamarcio), cerca di impartire a tutti i membri della sua famiglia, cercando di combattere la loro borghese e chiusa visione del mondo di provincia del Sud, tutta concentrata sugli affari del pastificio familiare e sul mantenimento del buon nome del casato.
Ferzan Ozpetek torna nelle sale italiane con un film meno pretenzioso, ma che rispecchia e coinvolge molto la realtà italiana in una perfetta descrizione della campagna leccese. Tommaso torna dopo tanti anni a Lecce dopo aver illuso ed ingannato i suoi genitori con racconti rassicuranti sulla sua vita da studente a Roma deciso a svelare la verità: non si è mai laureato in Economia e Commercio bensì in Lettere e il sogno della sua vita non è quello di condurre in società con il fratello l’azienda di famiglia e di dare al padre dagli antichi valori degli eredi, ma quello di fare lo scrittore e sposarsi con Marco, il suo grande amore. Il piano è preciso e prevede di rivelare la scottante notizia durante un pranzo di lavoro del genitore. Non tutto và però come previsto e Tommaso è preceduto dal fratello Antonio, anche lui omosessuale, che dopo trent’anni decide di liberarsi dal peso delle bugie. Di fronte al ripudio del fratello e al malore del padre, Tommaso non se la sente di abbandonare la casa in cui è cresciuto e il suo ritorno alle origini diventa un viaggio sempre più lungo e profondo, un lento processo di autocoscienza, che assumendo i toni comici di un racconto corale indaga con semplicità e serenità nell’animo variegato di un bizzarro nucleo familiare. I toni spensierati e l’analisi degli affetti lasciano rispecchiare il pubblico nella storia di un ragazzo che devia dal percorso che gli altri avevano stabilito per lui. Non è sempre facile, ma proprio come ricorda la saggia nonna del film, di cui si rivive il dramma di un amore impossibile, “La vita è così. La cosa più importante è sorridere sempre, anche quando ci si sente morti dentro.”
Ottimo il cast, ci sono quasi tutti i grandi nomi del cinema italiano a partire da Riccardo Scamarcio, nel ruolo del protagonista, Ennio Fantastichini, Lunetta Savino, Alessandro Preziosi, Elena Sofia Ricci, Carolina Crescentini nel ruolo della nonna da giovane e la bellissima Nicole Grimaudo. La vera protagonista però sembra essere la città di Lecce, che da paesaggio reale assume quasi i tratti di paesaggio del cuore, in un viaggio che è quello di ognuno di noi, perchè in fondo, il percorso di tutti è cosparso di mine vaganti.