Mutui giù del 20%, ma per i giovani il calo è di oltre il 30 per cento. In quattro anni, dal 2008 al 2011, il numero di mutui concessi dalle banche per l’acquisto di abitazioni è diminuito di oltre il 20% rispetto al quadriennio 2004-2007. Il fenomeno ha interessato soprattutto i mutuatari più giovani e gli extracomunitari, mentre non ha toccato chi ha redditi elevati. Lo rileva uno studio di Bankitalia (“La crisi e le famiglie italiane: un’analisi microeconomica dei contratti di mutuo”), che si basa sulle informazioni su circa due milioni di contratti di mutuo per l’ acquisto dell’abitazione. Secondo uno studio della Cgia, inoltre, gli istituti bancari italiani hanno ridotto i prestiti a famiglie e imprese di 9,2 miliardi ma è boom per l’acquisto di titoli di Stato: +92,89 miliardi. Dal 2008 al 2011 in media un calo del 9% nei mutui concessi Dal 2008 al 2011 il numero dei nuovi mutui concessi si è ridotto mediamente del 9,1% ogni anno, a fronte di un aumento medio dell’8,5% nei tre anni precedenti. La riduzione, prosegue lo studio, è stata particolarmente accentuata per le famiglie più giovani e quelle originarie di Paesi non appartenenti all’Unione Europea, che avrebbero quindi risentito maggiormente sia della fase negativa del ciclo economico, caratterizzata dall’aumento del tasso di disoccupazione e dal calo sostenuto dei redditi delle famiglie, sia delle politiche di affidamento più selettive da parte degli intermediari. Meno contratti stipulati da under 35 Nei quattro anni presi in considerazione dal report di Bankitalia il numero totale di contratti stipulati dagli individui con meno di 35 anni è diminuito di oltre il 30% rispetto al quadriennio 2004-2007. La quota di mutui che fa capo a questa classe di debitori si è ridotta di 5,3 punti percentuali, al 36,4%, e l’età media dei mutuatari è aumentata di un anno, da 37,8 a 38,8 anni. Meno colpiti i redditi elevati L’irrigidimento dell’offerta ha inciso in misura minore sui mutuatari con redditi elevati, come emerge dall’andamento delle erogazioni di mutui di ammontare elevato, di importo superiore a 150mila euro, aumentati del 2 per cento. Anche il forte aumento degli spread sui mutui a tasso variabile verificatosi a fine 2008 ha colpito in misura inferiore i mutui di importo maggiore. Dalle banche politiche più selettive sulla clientela Lo studio mette in evidenza che «dopo l’ampio allargamento della platea di mutuatari, verificatosi nel periodo precedente la crisi finanziaria, la restrizione dell’offerta è stata praticata dalle banche attraverso politiche maggiormente selettive nei confronti della clientela caratterizzata da una più elevata rischiosità. Ciò è testimoniato – si legge nel report – anche dalla minore incidenza delle sofferenze nei primi due anni successivi all’erogazione per i mutui concessi negli anni 2009 e 2010 rispetto a quelli concessi nel periodo 2006-2008».