Dopo una serata inaugurale caratterizzata dalla performance musicale di Bill Laswell sulle immagini apocalittiche sapientemente montate da Cristiano Travaglioli, questa edizione del Future Film Festival dedicata in qualche modo alla “fine del mondo” (siamo nel 2012, del resto) ha avuto, paradossalmente, uno splendido e promettentissimo inizio. Lo ha avuto, quindi, anche da un punto di vista prettamente cinematografico. La prima giornata di proiezioni, mercoledì 28 marzo, si è infatti aperta con un’anteprima di assoluto prestigio, quella di Pirati! Briganti da strapazzo. Anteprima nazionale e co-anteprima mondiale, potremmo anche dire, considerando che il film veniva proiettato praticamente in contemporanea nel Regno Unito; per la precisione a Bristol, dove la casa di produzione fondata nel lontano 1972 da Peter Lord e David Sproxton, la Aardman, ha la sua storica sede. E c’era proprio Peter Lord a presentare l’ultimo lavoro di un team di animatori decisamente affiatato: “ho voluto accompagnare il mio ‘bambino’ in questo suo primo viaggio in Italia”, ha detto a un certo punto, con uno dei tanti motti di spirito, l’ironico, gioviale e straordinariamente talentuoso creatore di sogni in plastilina. Già, perché la sua casa di produzione è specializzata proprio nell’animare pupazzi di plastilina e modellini forgiati artigianalmente, come sicuramente ricorderà chi ha visto i precedenti, ed altrettanto deliziosi, Wallace & Grommitt ed altre storie (1994) e Galline in fuga (2000).
Aver potuto approfittare della kermesse bolognese per vedere in anteprima il loro nuovo film ci ha messo di buonumore, per almeno tre motivi. Primo, la vivace presentazione effettuata in sala dallo stesso Peter
Lord, il quale, nell’introdurre il film da lui co-diretto col sodale Jeff Newitt, si è divertito a mostrare al pubblico i bozzetti preparatori della nave e dei personaggi, le incredibili foto di scena atte a testimoniare la difficoltà di simili produzioni e la grande creatività messa in campo, nonché, dulcis in fundo, uno dei pupazzi utilizzati per animare il protagonista di questa incredibile avventura: il Capitano dei Pirati con la sua inseparabile pappagallina, pardon, col suo Dodo! Il secondo motivo consiste nell’aver avuto la possibilità, con buona pace dei pur importanti doppiatori italiani schierati per l’occasione (da Christian de Sica a Luciana Littizzetto), di seguire il film in versione originale, con le voci di attori come Hugh Grant (il Capitano, per l’appunto), Salma Hayek (la corsara sexy Curtlass Liz), Brendan Gleeson
(uno dei personaggi più buffi della già eccentrica ciurma) e Imelda Staunton (la cattivissima regina Vittoria, flagello dei pirati e famelica predatrice di animali in via di estinzione) a rendere, con tempismo perfetto, tutto lo humour smaccatamente britannico di cui sono conditi i dialoghi. La terza ragione per cui siamo così soddisfatti è, neanche a dirlo, l’eccellente qualità del prodotto in sé, a nostro avviso uno dei migliori film di animazione degli ultimi anni. Oltre all’ironia di sempre, oltre alle frecciatine satiriche verso i capisaldi della cultura britannica (con la regina in testa) oltre ai momenti di genuina empatia
generati da questa ciurma di svitati, Lord e Newitt hanno trasferito nella loro piratesca avventura tutta quella sapienza nel maneggiare e dar vita ai pupazzi di plastilina che, con l’aggiunta del 3D e dei famigerati occhialetti, sembra acquisire ulteriore plasticità e vividezza. Senza contare che, in alcuni folgoranti ritorni alla creatività tipica anche dell’animazione bidimensionale, sono le stesse carte nautiche a generare un divertimento supplementare, ponendo infine una curiosa domanda: i mostri marini, puntualmente segnati in mezzo agli oceani, esistono veramente?