Trovo decisamente bello lo slogan che ha accompagnato la chiusura della XXIXª Edizione dei Giochi Nazionali Estivi Special Olympics di Nuoto, riservati ad Atleti Speciali, che si sono tenuti a Capodimonte; “ Che io possa vincere, ma se non riuscissi che io possa tentare con tutte le mie forze”.
Il motto di De Coubertin “L’importante non è vincere, ma partecipare” in una società come la nostra lascia il tempo che trova purtroppo, questo invece mi sembra più appropriato, più vicino allo spirito delle competizioni negli anni duemila, mettercela tutta sempre e non solo nello sport .E i ragazzi, questi ragazzi speciali, nella vita di tutti i giorni ce la devono mettere veramente tutta, perché non è facile, ma quando ci riescono dopo mille difficoltà la loro soddisfazione è ancora più grande.
Come di grande soddisfazione possiamo parlare anche per gli organizzatori di questo evento, tra cui la Prefettura di Viterbo che ha seguito le lavorazioni fin dalle prime fasi, istituendo un apposito tavolo istituzionale al quale hanno preso parte, oltre alle Forze dell’Ordine, il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, le componenti provinciali di protezione civile e sanitarie, la Provincia di Viterbo ed i Sindaci di Viterbo e Capodimonte, che hanno fornito un valido supporto all’imponente macchina organizzativa, anche con il concorso di unità speciali, mezzi e piani operativi mirati.
550 gli atleti con disabilità intellettiva e non, provenienti da tutta la Penisola, hanno partecipato all’evento che ha coinvolto tutto il territorio provinciale per un’intera settimana, dal 21 al 26 giugno.Questa manifestazione nasce dall’idea di Special Olympics, un’ Associazione benemerita dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico, che opera da quasi 30 anni in tutte le regioni italiane e che quest’anno ha scelto la Tuscia come sede dell’ultima tappa delle competizioni della stagione estiva.E non poteva fare scelta migliore visto che per la prima volta nella categoria degli sport Special Olympics in Italia si è potuto eseguire le gare in acque libere; Capodimonte si è rivelato un luogo ideale per questo tipo di gare, grazie anche al piano di sicurezza redatto ad hoc dai Vigili del Fuoco, con la partecipazione del Nucleo di Soccorso Subacqueo ed Acquatico di Viterbo.
La cerimonia di chiusura si è conclusa con la consegna della torcia accesa, simboleggiante la fiamma della passione per lo sport , all’Assessore dello Sport del Comune di Venezia, prossima città che ospiterà gli Special Olympics.