Musica contemporanea per il celebre Quartetto
Fondato nel 2004 da quattro studenti del Conservatorio di Lione, il Quartetto Leonis ha già conquistato un posto di rilievo nel panorama internazionale divenendo in Francia un campione della contemporaneità grazie alle collaborazioni con compositori e centri per la nuova musica, e tiene spesso a battesimo opere commissionate ai più rappresentativi compositori di oggi. Non fa eccezione a questa regola il concerto di venerdì 18 maggio (ore 20,30 in Sala Sinopoli – Stagione di Musica da Camera) promosso dall’Accademia di Santa Cecilia che farà ascoltare in prima assoluta De la natura du sacre terzo quartetto d’archi del compositore milanese, classe 1971, Jacopo Baboni Schilingi, allievo di Bryan Ferneyhough e Ivan Fedele.
De la nature du sacre è stato scritto da Baboni Schilingi all’interno di un ciclo che, nella sua versione finale, ne prevederà in tutto cinque. Si tratta di una composizione per quartetto d’archi e live computer che rientra nel genere della musica interattiva. Tramite algoritmi di trattamento del suono, il compositore re-interpreta dal vivo i suoni prodotti dagli strumentisti creando un dialogo tra suoni di sintesi, trattamento degli strumenti ad arco e suoni puramente acustici.
Lo strumento principale del quartetto è il violoncello che svolge il ruolo, non solo di strumento concertante, ma di guida all’interno di un percorso al fine di trovare “il giusto mezzo” o, se vogliamo, il “giusto” equilibrio. Con questo termine, Baboni Schilingi intende articolare la nozione di “rituale, (le sacre in Francese), come la ricerca di un equilibrio non tra poli opposti, ma all’interno di proprietà distinte, spesso incompatibili. A volte inconciliabili. L’esposizione di un dato materiale, il suo rinnovo nel tempo, la sua capacità di diventare un precursore emotivo, e la sua integrazione mnemonica nella memoria dello spettatore… Si tratta quindi di un equilibrio instabile, non necessariamente dinamico, che solo nella proiezione di un’ipotesi di saggezza porta in sé il proprio desiderio di esistenza.
Segue la composizione Different Trains, ispirata ai treni dei deportati dell’Olocausto di Steve Reich uno dei padri del minimalismo nordamericano, mentre chiude il concerto l’assoluto e perfetto Quartetto per archi di Maurice Ravel composto a 28 anni e dedicato a Gabriel Fauré.

Jacopo Baboni Schilingi è nato nel 1971 a Milano e vive a Parigi. Ha studiato composizione con Ivan Fedele, Brian Ferneyhough e Klaus Huber. Ha fondato l’estetica Iper-sistemica e scrive musiche per solisti, ensemble, orchestra, per installazioni e per film partecipando ai più rinomati festival internazionali e collaborando con i solisti e ensemble di fama internazionale. Dal 1994 al 2000 ha lavorato come compositore in ricerca presso l’IRCAM a Parigi e, dal 1999 al 2005, come direttore del Dipartimento di Educazione del Centro Tempo Reale di Firenze. Dal 1987 si occupa di ricerca musicale e, nel 2001, ha fondato il gruppo di ricerca musicale PRISMA che coordina regolarmente. La sua musica è eseguita in Europa, negli USA, in America Latina e in Cina dove spesso è invitato per insegnare composizione, epistemologia della musica e teoria dei sistemi compositivi. E’ co-fondatore dell’associazione Anomos con sede a Parigi ed ha fatto parte del gruppo E.S.C. partecipando a spettacoli di danza e concerti. Le sue musiche sono edite dalla casa editrice Suvini-Zerboni Milano.

Stagione di Musica da Camera 2011 – 2012
Auditorium Parco della Musica – Sala Sinopoli
Venerdì 18 maggio ore 20,30

Quartetto Leonis
Guillaume Antonini, violino
Sébastien Richaud, violino
Alphonse Dervieux , viola
Jean-Lou Loger , violoncello

Baboni Schilingi De la nature du sacre
Reich Different Trains
Ravel Quartetto per archi

Biglietti da 18 a 37 euro.
Per maggiori informazioni: www.santacecilia.it o telefonare allo 068082058.