ROMA – Con la crisi aumenta anche l’usura. Dati in crescita, ma anche un protocollo fra la Confcommercio Roma e il Campidoglio. Mentre in città si prepara la fiaccolata anti usura che attraverserà il centro nella serata di oggi, nella sede dell’associazione dei commercianti (in via Properzio 71), si sta allestendo lo «sportello» anti-usura. «Lo sportello, che aprirà entro 10 giorni – spiega il presidente di Confcommercio Roma Giuseppe Roscioli -, lavorerà in sinergia con quelli del Comune per creare una rete di protezione per gli imprenditori e i commercianti. Vogliamo dare loro un segnale di fiducia in questo periodo di crisi».

CONSULENZA DI PSICOLOGI – «Lo sportello sarà aperto agli iscritti ma anche ai cittadini perché l’obiettivo è quello di non lasciare solo nessuno». Tra i servizi offerti quelli di consulenza psicologica e legale. «L’obiettivo è fare in modo che i nostri sportelli non siano realtà isolate – ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno – L’usura è la porta dell’inferno, perché è subdola, si insinua per poi diventare un mostro e portare famiglie, commercianti ed imprenditori nel mondo della sudditanza e della criminalità. Per questo abbiamo messo in campo il protocollo d’intesa: per difendere ancora di più Roma e il suo sistema produttivo da strade sbagliate come l’usura».

FAMIGLIE IL 45% DEGLI USURATI – I dati, infatti, sono impressionanti. E a lanciare l’allarme è il delegato del sindaco alle politiche di contrasto all’usura e al racket Luigi Ciatti. «Agli sportelli anti-usura del Comune sono arrivate più richieste d’aiuto – ha spiegato – e rispetto al 2010 abbiamo riscontrato nel 2011 un aumento del 20 per cento. E i dati dei primi mesi del 2012 sembrano confermare questo trend negativo».
Tra coloro che si rivolgono ai cravattari, «il 45 per cento sono famiglie – nota Ciatti – la maggior parte delle quali ha un capofamiglia con lavoro da dipendente e reddito fisso; il 20 per cento sono pensionati ed il restante sono commercianti».

CONSUMI FUORI BUDGET – Tra le cause più frequenti per cui si finisce nella rete dell’usura la scarsa capacità a regolare i propri consumi (standard di vita superiori alle proprie capacità economiche), diminuzione dello stipendio, disoccupazione improvvisa, separazione e malattia. Fra i più esposti al rischio indebitamento sono i genitori separati, le famiglie monoreddito con più figli, i pensionati. E aumentano anche le richieste d’aiuto da parte dei commercianti e dipendenti pubblici: tra le motivazioni l’esigenza di consulenze prima di sottoscrivere prestiti o mutui bancari.