Quando si parla di abuso sessuale contro minorenni ci si riferisce al volto oscuro e selvaggio dell’umanità, quando un adulto utilizza o sfrutta a fini sessuali un bambino o un adolescente.
Qualsiasi attività sessuale che avviene tra un adulto ed bambino/adolescente che, per ragioni di immaturità psicologica, o per condizioni di dipendenza dall’adulto non è in grado di comprendere cosa sta succedendo, né di fare scelte consapevoli nell’ambito della sessualità, né di comprendere pienamente il significato e il valore delle attività sessuali in cui viene coinvolto. Su questo ci sarebbe da discutere, allargare tale sfera di abuso sessuale anche ad altre situazioni, ma per il momento lasciamo stare.
Ma chi è il pedofilo? nell’accezione “tecnica”, con il termine pedofilia, si indica la passione erotica di un adulto nei confronti di bambini e neonati. Per individui adolescenti si parla di pederastia.(fonte Wikipedia)
Comunemente e non in ambito psichiatrico, per pedofili si intendono quegli individui che commettono violenza sessuale su un bambino e anche reati pedopornografici. In realtà il pedofilo in psichiatria è individuato con l’accezione scientifica seguente: “disturbo del desiderio sessuale, consistente nella preferenza erotica da parte del pedofilo, verso soggetti che invece non lo sono ancora, cioè in età pre-puberale. Il limite di riferimento di età varia , tra gli 11 e 13 anni” Io direi che il limite di età dovrebbe essere 11-18 anni.
Quindi coloro i quali abusano di bambini, usano materiale pedopornografico, come dovremmo chiamarli? Child molester (molestatori o persone che abusano dei bambini). “In termini pschiatrici, la pedofilia definisce l’orientamento sessuale, non un comportamento oggettivo. Infatti, vi sono soggetti pedofili che non attuano condotte illecite, abusando di bambini”.
Bisogna sottolineare questo: spesso si hanno casi di abusi su bambini compiuti da individui non affetti da pedofilia. Quindi partiamo dal presupposto che abusare di un bambino è un crimine contro l’umanità.
La Corte di Cassazione qualche anno fa ha affermato: “L’intrusione violenta nella sfera sessuale di un soggetto – per taleintendendosi la costrizione al denudamento e al toccamento e palpeggiamento- anche se avvenuta “ioci causa” o con finalità di irrisione della vittima,travalica il mero atto di violenza privata e si qualifica come atto sessuale punibile ai sensi dell’art. 609 bis cod. pen. (Fattispecie nella quale le vittime, minori di età, dopo essere state forzatamente denudate, erano state costrette a subire palpeggiamenti e toccamenti delle parti intime suscitando lo scherno e la derisione degli astanti”. Bisogna anche dire che i reati di pedofilia spesso non sono puniti, spesso il pedofilo riesce a farla franca. La legge italiana, punisce i reati di pedofilia: “viene punito chi compie atti sessuali, in cambio di denaro o di altra utilità, con minori di età compresa tra i 14 e i 18 anni (precedentemente l’età era compresa tra i 14 e i 16 anni). Invece per i reati pedopornogradici:”introduzione della nozione di Pedofilia e pedopornografia culturale: punisce con la reclusione da tre a cinque anni, chiunque, con qualsiasi mezzo, anche telematico, e con qualsiasi forma di espressione, istiga
a commettere reati di prostituzione minorile, di pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico, di violenza sessuale nei confronti di bambini e di corruzione di minore”.
Ulteriore passo avanti si è avuto con la Legge n. 172/2012, con la ratifica della Convenzione di Lazarote, che ha apportato modifiche significative al codice penale e procedurale italiano, tra le quali l’introduzione dei nuovi reati di “adescamento di minorenni”(c.d. Grooming) e di “istigazione a pratiche di pedofilia e di pedopornografia”, il raddoppio dei termini di prescrizione per i reati di abuso sessuale e sfruttamento sessuale dei minori, l’ampliamento del principio dell’inescusabilità dell’ignoranza dell’età della persona offesa sino a 18 anni, la garanzia per le vittime di detti reati di poter essere assistite in ogni fase del procedimento giudiziario dal supporto emotivo e psicologico di operatori, di comprovata esperienza, legittimati a operare per la cura ed il sostegno alle vittime.
Abbiamo nel 2014, il recepimento della Direttiva Europea 2011/93/UE, relativa alla lotta contro l’abuso e lo sfruttamento sessuale dei minori e la pornografia minorile, che sostituisce la precedente decisione quadro in materia 2004/68/GAI, è sicuramente un ulteriore passo avanti per l’ordinamento italiano verso una sempre più ampia tutela di bambini ed adolescenti.
Bisogna aggiungere alcune cose:
a) Spesso la pedofilia criminale ha grandi coperture in ambiti istituzionali e ecclesiastici.
b) La pedofilia è ancora oggi un reato che si consuma in ambito familiare e non è di comodo alla classe politica fare leggi ad hoc.
Come difendersi?
E’ difficile affrontare tale argomento, in quanto tale violenza sessuale è stata subita da molte persone adulte, come un fardello pesante, nel silenzio della propria anima, lo porteranno nella tomba. Avere cure dei propri figli e percepire quando accompagnato da un adulto ha cambiato atteggiamento, documentarsi, informarsi, al primo sentore portarlo da uno psichiatra e capire il perchè di tale cambiamento. In uno dei prossimi articoli analizzeremo i cambiamenti di un minore in casi di violenza subita.
Un appello a tutte quelle persone che tacciono: “ribellatevi all’orco e salvate i vostri figli“. Come? denunciate, chiamate le associazioni preposte, ma ribellatevi. Sappiamo che l’omertà è fortissima in alcune regione dove la pedofilia impera nel silenzio: “Campania, Calabria, Sicilia, Lazio, Puglia”. In queste regioni l’omertà e il silenzio sono padroni assoluti, anzi, spesso diventa una sorta di abitudine dell’orco da minimizzare. In alcune regioni si incomincia a denunciare, ma è ancora poco, come la Lombardia, il Veneto e anche il Lazio, infatti sembra che siano le regioni con più pedofili, ma non è così.
Un bambino violentato un giorno può diventare qualsiasi cosa: assassino, corruttore, amante della illegalità, violentatore di bambini, un mostro senza barriere.
Alla prossima.