Il treno frecciarossa Roma-Milano, fa tappa speciale a Parma, per accompagnare a destinazione la formazione giallorossa, creando a seguito, proteste e giusti lamenti da parte degli ignari passeggeri, che proprio non volevano fermarsi, se non a Milano.

Se il buongiorno si vede dal mattino, questa, si prevede sara’ una giornata grigia e uggiosa in grado di essere illuminata solo da una vittoria delle due squadre.

Il maltempo rende impraticabile il Tardini e mette fuori uso il gioco palla a terra del “maestro” Boemo del 4-3-3. A quel punto, la formazione di Donadoni sospinta dal Marino, dopo aver incassato la perla di Lamela, che fa gonfiare la rete, mettono in grave difficolta’ Totti e compagni, che piegati sulle ginocchia dopo il secondo goal, non sanno piu’ a che calcio giocare.

Da segnalare il fatto che dopo 20 minuti di partita, si poteva chiedere la sospensione per impraticabilita’ del campo, in quanto la torrenziale pioggia aveva reso l’erbetta vivace in sabbie mobili, che inghiottivano palla e giocatori. Il Parma, aspettava la Roma in difesa con 8 uomini dietro la palla e due come Biabiany e Belfodil a mantenere il reparto difensivo romanista sempre in allerta con la loro velocita’. Quindi Zaccardo, rovina i piani di rimonta della squadra capitolina, lasciando il segno in una partita nervosa e snervante dai rimbalzi sordi del pallone.

Gli uomini in campo chiedono un salvagente, e la Roma mette la testa fuori con il solito Totti, gladiatore inaffondabile che dovrebbe iniziare ad incoraggiare e insegnare qualcosa, alle giovani leve, a cui dovrebbe lasciare piu’ spazio.

Il match termina sul 3-2, e con la guardia costiera attraccata al calcio d’angolo, si fa difficolta’ a commentare un incontro giocato in condizioni pessime e al limite del plausibile, ma tanto, non serve a niente, “piangere sul latte piovuto”.

 

 

 

 

 

GIOVANNI MARIA LEPORI