Il Circolo degli Artisti, questa sera ha ospitato gli Oneida. Band indie newyorkese, che nasce dall’unione di Papa Crazy (chitarrista e cantante) Bobby Matador (tastierista), Kid Millions (batterista) e Hanoi Jane (bassista e chitarrista). I ragazzi di Brooklyn hanno nel sangue un rock psichedelico, degno dei piu’ acidi Jefferson Airplaine, con un’attitudine musicale al Noise Rock. Miscelano con maestria suoni aggressivi, deliranti e allucinogeni trasportando mente e corpo in un viaggio fuori dai confini terrestri.

Tra il 1997 e il 2009, gli Oneida produrranno 12 dischi e 1 Ep, inoltre conseguiranno lavori importanti e degni di essere ricordati, come “Each One Teach One”(Jagjaguwar, 2002), “Preteen Weaponry”(Jagjaguwar, 2008). I brani sono un mix esplosivo ai confini tra l’elettronica e il Punk, prendendo nel mezzo tutto quello che di piu’ interessante e psycho ci fosse. Le loro “opere” sono fuori dalla bigotta e commerciale “normalita’” spingendosi ben oltre il concetto di musica. Oneida-Live-@-Primavera-Sound-Festival-Barcelona-Spain-30-05-2009-300x190

Il concerto e’ accompagnato da un gioco di luci, che rimbalzano nella raccolta saletta romana lasciando che il pubblico possa esplodere ad ogni cambio di ritmo. La voce e le variazioni musicali ti attraversano, lasciando che la mente si faccia trasportare dalle note perseveranti e potenti. Le parole e il testo delle canzoni, a volte sono solo una parte secondaria, infatti gli Oneida lasciano parlare i loro strumenti. Tanto che, il piu’ disinibito della sala, nel bel mezzo di una pausa “bevuta” di Papa Crazy, protesto’ cosi’: ” Basta co ste pippe musicali, iniziate a suonare cazzo!”. Naturalmente, la critica rivoltagli, fu di difficile comprensione per la band americana, ma il resto dello show, un tripudio di energia, fantasia e intelligenza musicale.

Posso concludere che gli Oneida hanno l’effetto psichedelico di un acido e quello calmante del Prozac.

 

 

GIOVANNI MARIA LEPORI