13 Agosto 2021: La giustizia della Galizia ha dichiarato non valido il requisito del possesso del green pass per poter accedere a bar, ristoranti e locali notturni. La Galizia era l’ultima regione iberica in cui la misura era ancora in vigore così da ieri l’obbligo di pass è abolito nell’intera Spagna. Precedenti decisioni negative dei tribunali c’erano già state in altri territori, come Andalusia e Cantabria. In un comunicato, ieri, il tribunale regionale ha spiegato che c’è stata un’irregolarità di procedura da parte del governo della Galizia. Sarebbe stato necessario l’ok del tribunale, pre-requisito indispensabile in quanto si tratta di una misura limitativa di diritti individuali.
In Francia il Governo Macron ha provato in ogni modo ad imporre anche se in maniera soft l’obbligo vaccinale, il parlamento lo ha di fatto bloccato.
Inghilterra, nemmeno se ne parla dell’obbligo vaccinale.
13 Gennaio 2022: La Corte Suprema americana ha bocciato l’imposizione voluta dall’amministrazione Biden per le grandi aziende con più di 100 dipendenti dell’obbligo di vaccinazione contro il COVID-19 o di sottoporsi a test settimanali e di indossare una mascherina sul posto di lavoro. Lo riferiscono i media Usa. Più di 80 milioni di persone sarebbero state interessate.
In Italia, invece la magistratura tace, perchè? Per nepotismo? Oppure perchè il presidente di una parte degli italiani,Mattarella si è esposto per l’obbligo vaccinale? O ancora, perchè il papa è lo sponsor dei vaccini Pfizer con le sue apparizioni sui canali Mediaset? Guardate che anche voi siete complici di quello che sta succedendo. Per favore, fatelo per i bambini. i giovani. In nome di Dio, intervenite e liberate questo paese dall’incubo di una nuova forma di nazifascismo.
Il Comitato Internazionale per l’Etica della Biomedicina (CIEB) ha pubblicato, il 10 gennaio corso, un Parere sull’eticità e la trasparenza della comunicazione scientifico-sanitaria e sui doveri del giornalista nel quadro dell’emergenza Covid*, in cui si accusa parte della stampa italiana non solamente di “sensazionalismo” ma altresì di “marginalizzazione delle opinioni scientifiche e politiche minoritarie o dissenzienti” (oltre a denunciare l’elargizione di una serie di fondi governativi a favore della stampa italiana, considerandoli contrari alle norme europee). Nello stesso Parere – rivolto alla Commissione Europea, al Governo italiano e all’Ordine dei giornalisti – si ricorda anche ai medici “Il principio del consenso informato” (che non si comprende come possa essere rispettato di fronte a un obbligo di Legge come quello per gli over 50) e che: “la disciplina del controverso ‘scudo penale’ certamente non esime il medico/sperimentatore dalla responsabilità di natura civile che potrebbe derivare dal contenzioso destinato a essere dischiuso dalla cosiddetta campagna vaccinale anti-Covid”.
L’informazione (giornalistica e medica) completa è, quindi, indispensabile ai cittadini non solamente per formarsi un’opinione a livello politico ed esercitare conseguentemente il diritto al voto in piena coscienza ma, nel caso si tratti di salute personale e collettiva, per assumere atteggiamenti responsabili e scegliere quali terapie accettare o meno per il proprio corpo.
Dopo mesi di disinformazione o informazione (volutamente?) di parte, arrivano conferme sulle posizioni critiche assunte da alcuni – pochi – medici e ricercatori (spesso ostracizzati e, nel caso italiano, anche sospesi dall’Ordine). Proprio l’11 gennaio il capo della strategia vaccinale dell’Ema, Marco Cavaleri, ha affermato – apprendiamo a mezzo stampa – quanto la politica e la medicina (oltre che il giornalismo) avrebbero dovuto comprendere fin da subito: “le vaccinazioni ripetute a breve tempo di distanza non rappresenterebbero una strategia sostenibile a lungo termine”. E più oltre: “Se abbiamo una strategia in cui diamo booster ogni quattro mesi potrebbero esserci alla fine problemi con la risposta immunitaria e non essere più buona come la vorremmo. Dovremmo quindi stare attenti a non sovraccaricare il sistema con una ripetuta immunizzazione” (posizione, questa, condivisa dal professor Crisanti a Otto e Mezzo: “Non credo che la soluzione al problema possa arrivare dal vaccino mRna che Pfizer o Moderna produrranno per la variante Omicron… Il problema è strutturale, è legato alla formulazione di questi vaccini che inducono un’immunità di 4-5 mesi. Non si possono vaccinare 50 milioni di persone ogni 4 mesi”). Cavaleri ha anche aggiunto: “C’è il rischio di una ‘fatigue’ nella popolazione con la continua somministrazione dei booster. Se si vuole andare verso l’immunità, tale richiamo andrebbe sincronizzato con l’arrivo della stagione più fredda in ciascun emisfero, in modo simile a ciò che facciamo con l’influenza».
Anche dall’Oms arriva una raccomandazione di buon senso – ossia che “sono necessari e dovrebbero essere sviluppati” vaccini in grado di prevenire le infezioni e la trasmissione del Covid, oltre alla malattia grave e al decesso. Il che implicitamente ammette che i vaccini attualmente in uso (almeno in Occidente, dato che non abbiamo informazioni precise a livello giornalistico, su quanto accada, ad esempio, in Cina) sono trattamenti terapeutici preventivi e non vaccini sterilizzanti. Dogma, al contrario, sostenuto da molti Capi di Governo e che è implicito nell’imposizione dell’obbligo vaccinale agli over 50 in quanto si giustifica il sacrifico della libertà del singolo in favore di un bene collettivo superiore, ossia la sanità pubblica. Non solo, tale affermazione dell’Oms rende ancor più insostenibile a livello giuridico, sociale e politico il Green Pass – più o meno rafforzato che sia – dato che ammette come i prodotti in uso anche in Italia non rendono la popolazione vaccinata incapace di contagiare e contagiarsi.
Viste le molte novità in discussione, abbiamo intervistato il dottor Gianni Gentilini, laureato in medicina e chirurgia, con una specializzazione in neurologia e una seconda laurea in storia, autore e divulgatore. Una voce criticamente lucida alla quale chiedere una serie di delucidazioni e chiarimenti.
Cos’è un vaccino? Pensavamo fosse una ‘preparazione’ tesa all’immunizzazione dell’individuo e all’inibizione della trasmissibilità, ma questi ‘vaccini’ servirebbero soprattutto a evitare un aggravamento della malattia. Come si può imporre l’obbligo agli over 50 per quello che parrebbe un trattamento terapeutico?
Gianni Gentilini: «Lei pensava correttamente, infatti secondo la definizione della Treccani: “un vaccino è una preparazione rivolta a indurre la produzione di anticorpi protettivi da parte dell’organismo, conferendo una resistenza specifica nei confronti di una determinata malattia infettiva (virale, batterica, protozoaria). In origine, il termine designava il vaiolo dei bovini (o vaiolo vaccino)…”. Ciò che si cerca di sfruttare è la memoria immunologica, in grado di garantire un’immunità permanente o comunque di lunga durata. Oltre alle comuni vaccinazioni profilattiche, capaci di prevenire malattie infettive e parassitarie, in passato erano in uso per alcune patologie vaccinazioni dette terapeutiche, allo scopo di attivare la risposta anticorpale (oggi, ad esempio, ancora s’impiega in talune patologie neoplastiche il BCG). Erano anche impiegate vaccinazioni desensibilizzanti per trattare fenomeni di ipersensibilità, attualmente sono desuete. Dunque, lo scopo ‘classico’ sarebbe quello di rendere resistente l’individuo ovvero immunizzarlo rispetto alla malattia, sicché possa rimanere ‘sterile’ nonostante il contatto col patogeno (e infatti si parla anche di ‘vaccini sterilizzanti’). Ebbene, nel secolo scorso girava un libro di tal Cesare Giardini dal titolo: La Commedia degli inganni, con Arlecchino Re degli Azzeccagarbugli; ora, a distanza di meno di cent’anni, sembra di star vivendo in qualcosa di assai meno divertente e che, purtroppo, potrebbe trasformarsi in una Tragedia degli inganni dove Arlecchini e Azzeccagarbugli la fanno da padroni. L’intervista continua su inthenet.eu
Mentre scrivo, si è verificato un primo sussulto da parte ella magistratura, infatti, come pubblicato dall’avvocato Mauro Sandri: ISOLANI LIBERI TUTTI. Il tribunale di Reggio Calabria ha ordinato l’imbarco di una persona che era stata trattenuta contro la sua volontà sull’isola siciliana in quanto non vaccinata. Si tratta di una statuizione di grandissima importanza suscettibile di estensione a tutte le problematiche simili che disintegra in un colpo di legittima discriminazione contenuta nel decreto legge di inizio anno. Chi attenta ai diritti naturali non rimarrà impunito.
E’ arrivato il momento che magistrati di buona volontà facciano valere la costituzione e il diritto.