Dopo il caso del Santa Lucia sull’Ardeatina, polo di eccellenza nella riabilitazione neuro motoria, da tempo in condizioni di precarietà per una crisi economica dovuta a un credito con la Regione Lazio, il futuro si fa incerto per un’altra struttura che offre servizi pubblici di primo livello, in questo caso nel campo dell’assistenza per tossicodipendenti: si tratta di Villa Maraini.

Attiva da oltre 30 anni, la Fondazione, che nel curriculum può vantare anche tutte una serie di attività volte alla prevenzione, adesso teme di non poter più continuare  a garantire ai suoi assistiti la gratuità dei servizi.

«C’è un doppio ordine di problemi – spiega Massimo Barra, fondatore del centro nel 1976 – da una parte la Regione Lazio non ci ha ancora rinnovato la convenzione per la somministrazione del metadone. Noi stiamo continuando a darlo a nostre spese, ma non sappiamo se i costi che stiamo sostenendo ci verranno rimborsati».

«E poi – continua Barra – c’è il fatto che proprio uno dei nostri servizi di punta, il Telefono in Aiuto (help line per chi vive problemi legati alla droga o all’HIV, n.d.r.) è stato escluso dal bando dell’amministrazione capitolina per l’assegnazione dei finanziamenti. Eppure si tratta di un servizio che sta in piedi da più di 25 anni e che ha sempre registrato grande soddisfazione».

 Anche il lavoro del Telefono in Aiuto, quindi, attualmente viene sostenuto direttamente da Villa Maraini,  ma è evidente che arriverà il momento in cui il Centro non sarà più in grado di sobbarcarsi queste spese. «E se non dovesse arrivare quanto prima una soluzione – si rammarica Barra –  saremo costretti a  chiedere ai nostri utenti di pagare. Al momento non  sono ancora arrivate risposte da parte delle istituzioni. Ma noi non ci arrendiamo. Faremo ricorso al Tar. Noi resistiamo».

 di Valeria Torre