Si festeggia da ieri 2 maggio, con repliche fino al 6 maggio, Maurice Béjart con una straordinaria serata di danza che vedrà, insieme ai Primi Ballerini della compagnia del Teatro dell'Opera, due ospiti di prima grandezza Clairemarie Osta e Nicolas Le Riche. A dirigere l'orchestra il maestro Nir Kabaretti. “Un omaggio a Maurice Béjart, alla sua danza, a quello che ci ha lasciato, a quello che abbiamo ereditato. La cultura di un mondo e di un secolo, il ricordo di un uomo che ha influenzato la musica, il teatro, il costume. Di cui ho fatto parte, di cui continuo ancora a farne parte ” – afferma il Direttore del Corpo di Ballo dell’Opera Micha van Hoecke, ripercorrendo il rapporto artistico e umano di oltre venti anni che lo ha legato a Béjart, come interprete e coreografo del Ballet du XXe Siècle e come direttore della Scuola Mudra. Il coreografo francese ha lavorato ininterrottamente dal 1955 al 2007 anno della sua scomparsa.
La serata si apre con una prima parte dal titolo indicativo, “Ce que Maurice me dit”, comprendente due brani dedicati al grande coreografo.
Si parte con Grand Rythme, pezzo corale creato nel 1979 da Micha van Hoecke e da Fernand Schirren, per la Scuola Mudra di Maurice Béjart e qui ripreso da Yoko Wakabayashi per gli allievi della Scuola di Danza del Teatro dell’Opera diretta da Laura Comi. I giovani danzatori si confronteranno con una coreografia che coinvolge voce, gesto e ritmo. Segue Eden di Maguy Marin, su musiche di autori vari, ripresa da Ennio Sammarco e Françoise Leick. Allieva nella Scuola Mudra, la Marin, racconta nella sua sensuale creazione del 1986, di un Adamo e un’Eva – interpretati all’Opera di Roma da Riccardo Di Cosmo e Alessia Gay (il

3 e 5 maggio danzeranno Antonello Mastrangelo e Cristina Mirigliano) – in un Paradiso della perdut a innocenza insidiata dalla violenza.

La serata prosegue con due capolavori del repertorio béjartiano. Symphonie pour un homme seulè un balletto in un atto a due personaggi, su musica di Pierre Henry e Pierre Schaeffer. Il protagonista è un uomo di oggi intrappolato tra tecnologia e sesso. Primo successo di Béjart – privo di scene e di costumi, il balletto fece all’epoca molto scalpore, riprendendo i temi della solitudine dell’uomo e del disagio del vivere contemporaneo, cui si propone come antidoto la danza. Per il Teatro dell’Opera sarà danzato da due interpreti di fama internazionale, le étoile dell’Opéra di Parigi Nicolas Le Riche e Clairemarie Osta. Nelle recite del 5 e 6 maggio danzerà invece l’étoile dell’Opera Mario Marozzi – insieme con lui Alessandra Amato – per il suo saluto al pubblico del Teatro dell’Opera.
In chiusura Gaîté parisienne suiteIl balletto in un atto, su musica di Jacques Offenbach (arrangiamento di Jean Rosenthal) creato per il Théâtre Royal de la Monnaie di Bruxelles nel 1978, si ispira all’operetta La vie parisienne di Offenbach. Nel rifacimento – da una coreografia di Leonide Massine del 1938 – realizzato con la compagnia Ballet du XXe siècle, Béjart ha creato uno dei suoi balletti più frizzanti, in chiave autobiografica:in una sala da ballo le avventure e fantasie oniriche di un giovane giunto a Parigi per studiare danza. Nella ripresa di Miki Matsusee Piotr Nardelli, gli interpreti sono: Bim Alessio Rezza e Antonello Mastrangelo (4 maggio), OffenbachAlessandro Tiburzi e Fabio Longobardi (4 e 5 maggio), Madame Lucilla Benedetti, Les amants Gaia Straccamore che si alternerà con Alessandra Amato (4 e 5 maggio) e Micaela Grasso (6 maggio), e Paolo Mongelli che si alternerà con Emanuele Mulè (6 maggio).
Corinna Lucianelli
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