TARANTO: CORTEO OPERAI ILVA CONTRO SEQUESTRO DELLA FABBRICAGli operai dell’Ilva di Taranto (foto: infophoto) hanno deciso per lo sciopero a oltranza. Ieri, il gip del capoluogo pugliese aveva deciso per il sequestro delle aree più importanti (sono sei), in seguito a un’inchiesta della magistratura su un presunto inquinamento ambientale.

All’assemblea che è terminata questa mattina hanno partecipato i segretari nazionali metalmeccanici di Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil, confermando l’impegno perché il governo mantenga alta l’attenzione sui circa 12mila lavoratori che rischiano il posto di lavoro.

Le manifestazioni degli operai già ieri hanno creato disagi: è stata infatti bloccata la statale 7 Appia. E la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente vista l’intenzione di organizzare presidi e blocchi sulla via per Statte, sulla statale 106 jonica per Reggio Calabria, sul ponte girevole della città e sulla strada per San Giorgio. C’è il rischio paralisi.

Oggi il Consiglio dei ministri discuterà proprio dell’Ilva di Taranto. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini. “Ci sarà uno scambio di informazioni e illustrerò il protocollo sottoscritto ieri”, ha riferito Clini che ai colleghi di Governo spiegherà la necessità di ‘‘sostenere la continuazione del programma di risanamento ambientale” degli impianti di Taranto.

Da Taranto a Genova. Anche qui c’è un grande stabilimento Ilva e i lavoratori temono anche per la loro sorte e per quella dei colleghi di Novi Ligure. Il corteo, di circa mille persone, si è spostato fino alla stazione di Genova Cornigliano. ‘‘Chiediamo – ha detto ad Adnkronos Armando Cipolla, responsabile provinciale siderurgia della Uilm – che chi deve intervenire intervenga per la salvare la siderurgia nazionale. Ci sono 15 giorni di tempo. L’attività di Taranto deve essere reso compatibile con l’ambiente e non lo si può fare tenendo fermo lo stabilimento”.