I Centri Culturali stanno acquisendo sempre più una dimensione di poli artistici delle periferie di Roma, a testimonianza di questo i due Festival che stanno partendo di cui uno dedicato alla fotografia contemporanea e l’altro al FilmCorto.
Dal 4 al 26 novembre 2014, “FOTOGRAFIA” – Festival Internazionale di Roma, Portrait XIII edizione, esposizioni dedicate al tema di questa edizione, il ritratto, inteso non solo come classica tecnica rappresentativa, ma anche come strumento di analisi della società.
Da domenica 9 a venerdì 14 novembre, la 6° edizione del Festival Nazionale RomaFilmCorto, uno tra i più qualificati Festival del settore per promuovere registi e autori cinematografici emergenti , per dare rilievo al settore della sperimentazione e diffondere la cultura delle immagini nelle periferie e negli spazi alternativi alle sale cinematografiche tradizionali. La serata conclusiva del 14 novembre alle ore 18,00 si chiuderà con la proiezione delle opere in finale e la cerimonia di premiazione.
Per la prima volta e ad ingresso gratuito gli spazi dell’Elsa Morante, dell’Aldo Fabrizi e del Gabriella Ferri ospiteranno entrambi i Festival con la finalità di arrivare a raggiungere un pubblico sempre più ampio e variegato.
Per questo motivo, alcune delle tappe dei due Festival, sono state previste la mattina, per dare la possibilità alle scuole, e quindi ai giovani di entrare in contatto diretto con artisti e autori.
Per il Festival della fotografia, la data di inaugurazione al CC Elsa Morante è fissata per il 4 novembre ore 11.00, con Mohamed Keita, Piedi, scarpe, bagagli – Una panchina. Un sacco. Una casa per un senza casa. È questa la prima foto di Mohamed Keita che segna il suo arrivo in Italia, nel 2010, dopo aver lasciato la Costa d’Avorio e attraversato il deserto passando dalla Libia. Un lungo viaggio durato tre anni. A Roma, dorme sul marciapiede di via Marsala. Quando a diciassette anni arriva a CivicoZero, centro diurno a bassa soglia di Save the Children scopre la fotografia con una macchinetta usa e getta. Mohamed non parla italiano e i suoi scatti diventano un modo di conoscere, di comunicare, di mostrare una realtà. Durante l’inaugurazione il curatore della mostra e l’artista si intratterranno con gli studenti.