In questo momento di crisi la scuola è stata travolta dalle conseguenze di una situazione claudicante e gli insegnanti hanno scelto di schierarsi tra due “fazioni comportamentali opposte”. Un gruppo ha deciso di arroccarsi e di manichiudersi in classe, l’altro si è concesso di confrontarsi, di trovare delle strategie e soluzioni contro l’apatica modalità dell’arrendersi agli eventi e di lasciarsi “fare”. Direi  che il secondo gruppo è quello dove si mettono a disposizione degli altri le proprie conoscenze e competenze cercando di trovare soluzioni alle situazioni complicate e provando ad attivare risorse/risoluzioni ai problemi, alle difficoltà, ma anche di creare/organizzare per costruire progetti ed eventi.

Importante diventa il lato comunicativo tra le persone per riuscire ad entrare in relazione con gli altri, con le persone più svariate, diverse, di tutti i tipi e variegate. L’Arte dell’incontro diventa lo strumento che fa conoscere le persone, fa nascere delle sinergie, intrecciare rapporti, realizzare cooperazioni/collaborazioni (scambi a tutto tondo).

Stiamo vivendo un passaggio storico al quanto “complesso” e le relazioni rimangono l’unica fonte di sopravvivenza alle varie situazioni perigliose a cui anche il mondo della scuola è sottoposta.

Il sostentamento per poter garantire il giusto ed il migliore proseguo nel continuare a dare/fare cultura nelle scuole ora si basa sull’importante alleanza Scuola & la Famiglia e anche sulla rete solidale tra le Istituzioni e i privati che da origine ad una rete di “sostegno” per un gioco forza solidale e compatto nell’affrontare giornalmente i variegati livelli a cui siamo tutti sottoposti, come in un videogioco.

In questo è da apprezzare il lavoro da parte dei genitori nelle scuole nell’attivarsi operai e manovali nel ridipingere scuole fatiscenti, riparare bagni e montare armadi regalati e reperiti, un lavoro schietto ed umano per garantire il normale avvio e funzionamento delle attività nelle scuole, lo stesso contribuito venuto anche da parte del Dipartimento Informatico del Comune di Roma nella persona del Funzionario Carlo Spadafora. Lo stesso funzionario si è tirato su le maniche insieme al suo staff tecnico fattivo, apportando aiuto in diverse situazioni per risolvere il problema del wifi nelle scuole per l’utilizzo di Lim e registri elettronici pronti a partire per il prossimo anno scolastico.

Certo è che  anche se il “dialogo” avviane a “cuore aperto” produce il suo effetto solo se dall’altra parte c’è un animo predisposto prima di tutto all’ascolto e poi alla presa di coscienza del bisogno di venirsi incontro in modo positivo e propositivo e no distruttivo uno contro l’altro, generando solo mal contento e disarmonia in tutti i campi.

Ci auspichiamo tutti che questo sia solo il primo passo per la costruzione del  rapporto solidale collaborativo negli anni avvenire, nella fiducia e stima tra enti ed istituzioni, tra privati e Ministeri, questo un esempio che la “rete cittadina”, come nel progetto “Scuole Sicure” della Questura di Roma, come diceva il Referente del Progetto Ciro Nutello è per ora l’unica che funziona e produce risultati.

Un ringraziamento a tutti gli Spadafora, alla Questura di Roma e a tutti i genitori che insieme alle scuole rendono possibile le nostre scuole al passo con i tempi a garanzia di una cultura e formazione di qualità, scuole competitive che sformano persone preparate nel mondo nel lavoro.