Le crisi valutarie che si sono susseguite negli ultimi 30 anni, inizialmente, apparvero di difficile comprensione.  L’impossibilita’ di utilizzare i metodi canonici di economia internazionale, facciamo riferimento al modello Mundell-Fleming, porto’ studiosi ed economisti a ricercare e formulare tre nuovi modelli interpretativi.

Paul Krugman, recente premio Nobel per l’economia, introdusse il concetto del Modello di Prima generazione, ipotizzando che la crisi valutaria di un determinato paese potesse essere causata dall’incompatibilita’ tra politiche economiche espansionistiche e regime di cambio fisso.  Partendo dal principio che ci fosse un deficit pubblico persistente, finanziato mediante creazione di moneta da parte della Banca centrale del Paese considerato, provo’ a standardizzare e formalizzare il crearsi di presupposti che avrebbero creato una crisi finanziaria.SSSOLDI

La continua espansione della moneta, come da manuale macroeconomico, genera inflazione e  aspettative di deprezzamento e deflusso di capitale. A questo punto, se la Banca centrale vorra’ mantenere il tasso di cambio fisso, dovra’ vendere parte delle riserve in valuta (per acquistare valuta estera) al fine di riassorbire l’eccesso di offerta di moneta, nel mercato interno.  Ponendo in essere una manovra del genere, la Banca centrale si esporra’ all’attacco degli speculatori, poiché avendo un ammontare di riserve limitato, e questo non bastera’ a mantenere il tasso di cambio invariato. Allora, gli speculatori aspetteranno che le riserve residue della Banca arrivino sotto una certa soglia, per la quale il tasso ombra sara’ maggiore del tasso del mercato valutario, per sferrare l’attacco e portare di colpo a zero le riserve residue. Pertanto, questa manovra, consentira’ loro di rivendere ad un prezzo maggiore le riserve appena acquistate, generando cosi’ profitti certi.

Per terminare, i Modelli di prima generazione, che possono essere usati per interpretare la crisi messicana del 1981 e quella argentina del 1980, suggeriscono che finanziare il deficit pubblico con creazione di moneta, puo’ portare a forti instabilita’ finanziarie. Paul Krugman nel libro “Il ritorno dell’economia della depressione”,scritto nel 1999, anticipa con un’analisi attenta le varie tendenze che si sarebbero poi concretizzate dieci anni piu’ tardi con il crack del 2008.

 

 

GIOVANNI MARIA LEPORI