img_596721_6791L’adesione allo sciopero da parte delle farmacie pubbliche ha avuto una percentuale altissima, a sottolinearlo sono gli stessi rappresentanti di categoria di Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, che parlano di una partecipazione dell’80% che in alcuni casi è arrivata addirittura al 100 %.

È il mancato accordo con Assofarm su temi di stringente importanza, quali le tabelle retributive, l’organizzazione del lavoro e della gestione dei permessi retribuiti, dell’orario per i nuovi assunti e soprattutto la contrattazione di secondo livello, che ha portato in piazza i manifestanti.

Questo sciopero, definito da Venanzio Gizzi, presidente di Assofarm, “fuori luogo e irresponsabile”, tuttavia non è nato per creare una rottura definitiva da parte dei sindacati, ma solo per segnalare una situazione di forte disagio da parte della categoria, disagio che può essere superato solo attorno ad un tavolo condiviso da tutti.