Crescenza Guarnieri, sola in scena, indossa una sottoveste cinese da 12.90 euro, ha una bottiglia di vermuth in mano, parla da sola. Sullo sfondo la Torino dei quartieri operai, che operai non sono più e che producono: mancanza di lavor

o; totale assenza di prospettive di una vita “di qualità”; la pensione e la difficoltà di sbarcare il lunario quando non si è più produttivi. Ferisce l'assenza di strumenti culturali per opporsi allo squallore dell'esistenza, mentre la televisione è l’unico modello, sbocco e sfogo.

La donna come in un delirio straziante e ironico e mai patetico, rievoca la propria storia e quella della sua famiglia, spiattellando cifre, prezzi, marche di prodotti, promozioni e trasmissioni tv.

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