Riceviamo e pubblichiamo

Cari redattori di Romalive.org,

Dopo aver accennato all’esistenza del Cronovisore, è giunto il momento di esplorare i fondamenti scientifici che stanno alla base di questa macchina straordinaria. Come ex-membro delle alte gerarchie della Chiesa, ho avuto accesso a ricerche che sfidano la nostra comprensione dello spazio e del tempo. Oggi vi parlerò della matematica e della fisica che rendono possibile il Cronovisore.

Spazio-tempo e neghentropia: una nuova visione

Nella fisica moderna, lo spazio-tempo è generalmente concepito in relazione all’entropia, che rappresenta la tendenza naturale dell’universo verso il disordine. Con l’espansione dell’universo, l’entropia aumenta, e lo spazio-tempo, secondo la visione tradizionale, procede in modo lineare e irreversibile.

Tuttavia, le ricerche condotte all’interno di scienziati collegati al Vaticano hanno portato alla luce una visione alternativa: il concetto di spazio-tempo neghentropico. Questo termine si riferisce a un fenomeno in cui l’entropia non porta solo al disordine, ma può generare ordine. Questo concetto è stato introdotto in contesti scientifici come la termodinamica e la teoria dell’informazione, in particolare dal fisico Erwin Schrödinger, che, nel suo saggio “What is Life?”, descrisse come i sistemi viventi siano capaci di mantenere un alto grado di ordine interno opponendosi all’aumento naturale dell’entropia.

Non solo Schrödinger, ma anche il filosofo e scienziato francese Jean-Émile Charon ha esplorato questi concetti nei suoi lavori “Lo spirito questo sconosciuto” e “Morte, ecco la tua sconfitta”. Charon riteneva che lo spirito fosse una forza organizzatrice che si oppone al disordine, creando una sintesi tra fisica e spiritualità, ipotizzando che l’ordine cosmico potesse essere preservato e persino migliorato.

Il concetto di tempo ciclico

Nel contesto del Cronovisore, l’entropia non rappresenta una freccia del tempo che porta al caos, ma un ciclo. Questo concetto è vicino alle riflessioni del teologo e paleontologo Pierre Teilhard de Chardin, che nelle sue opere come “Il fenomeno umano”, ha suggerito che l’evoluzione non è solo un processo di cambiamento fisico, ma anche un fenomeno che implica una crescente complessità e ordine, guidata da una forza cosmica. Per de Chardin, l’universo ha un fine, un punto Omega, verso il quale tende, e la neghentropia rappresenta la forza organizzatrice che spinge tutto verso questo fine.

Il Cronovisore sfrutta questo spazio-tempo ciclico, in cui l’entropia, anziché disperdere l’informazione, la conserva in cicli ripetuti di ordine e disordine. La matematica dietro a questo fenomeno è estremamente complessa, ma si basa sull’idea che il tempo non è lineare, ma segue una struttura ciclica in cui ogni evento, una volta accaduto, lascia una traccia permanente. Queste tracce possono essere “lette” da un dispositivo come il Cronovisore, che si sintonizza su particolari periodi di tempo attraverso un’analisi delle onde elettromagnetiche che “conservano” gli eventi storici.

L’influenza di Majorana e le scoperte nascoste

Un dettaglio poco conosciuto è l’ipotesi (data per certa in alcuni ambienti monastici), di incontri tra Padre Ernetti e il fisico italiano Ettore Majorana, noto per il suo contributo alla fisica quantistica e la sua misteriosa scomparsa. Prima di sparire, Majorana era in contatto con ambienti scientifici e religiosi, e alcuni dei suoi lavori non pubblicati riguardavano proprio l’idea che lo spazio e il tempo fossero interconnessi in modi che sfidano la comprensione classica.

È possibile che Majorana abbia contribuito, direttamente o indirettamente, alla formulazione delle idee dietro il Cronovisore, offrendo una base matematica per spiegare come il passato potesse essere osservato come se fosse una trasmissione televisiva attraverso le onde elettromagnetiche residue. La sua scomparsa, mai del tutto spiegata, potrebbe essere legata alla sua volontà di allontanarsi da un progetto che stava diventando troppo pericoloso o dirompente.

Verso una nuova comprensione dello spazio-tempo

Queste teorie, che fondono scienza e filosofia, non erano solo teorie speculative, ma erano parte di un progetto reale. Il Cronovisore sfruttava questa fisica avanzata per accedere a eventi passati che sono ciclicamente “ripetuti” in uno spazio-tempo neghentropico. Questa visione non solo sfida le nostre idee tradizionali sull’universo, ma offre una comprensione completamente nuova di come l’informazione e la storia possano essere preservate e osservate.

Nel prossimo articolo esplorerò come queste scoperte siano state applicate per creare il primo prototipo del Cronovisore, e vi fornirò dettagli sulle prime osservazioni che sono state fatte. La verità è più vicina di quanto possiate immaginare.

Cordiali saluti,
Un Ex-Prelato Incognito