eft size-thumbnail wp-image-14834″ title=”Pablo Heras-Casado” src=”https://www.romalive.org/wp-content/uploads/2012/10/Pablo-Heras-Casado-150×150.jpg” alt=”” width=”150″ height=”150″ />Auditorium Parco della Musica – Sala Santa Cecilia 
Sabato 3 novembre, ore 18 – Lunedì 5 ore 21 – Martedì 6 ore 19.30

Sicuramente fa effetto vederla suonare scalza, ma la sua notorietà non è

legata a questa stravagante abitudine, ma al virtuosismo che si accompagna a una profonda maturità musicale nonostante la giovane età. E’ Patricia Kopatchinskaja straordinaria violinista moldava, già apprezzata dal pubblico romano che in questa Stagione interpreterà il funambolico Concerto n. 2 in sol minore per violino e orchestra di Prokof’ev. A dirigerla sarà l’altrettanto giovane Pablo Heras-Casado, giovane direttore spagnolo, al suo debutto sul podio dell’Orchestra di Santa Cecilia, ma dalla carriera consolidata che lo ha portato alla testa delle più grandi orchestre mondiali tra cui i Berliner. Heras-Casado leverà la bacchetta, inoltre, sull’Egmont di Beethoven e sul poema sinfonico Vita d’eroe di Richard Strauss.

Ad eseguire per la prima volta il Concertodi Prokof’ev fu il violinista francese Robert Soëtans, a Madrid il 1° dicembre del 1935, lo stesso anno in cui fu composto. Innegabili sono le influenze spagnole se si considera, ad esempio, l’uso delle nacchere nell’Allegro ben marcato, come tornano immancabili gli echi delle melodie russe.

Sebbene la parte solistica presenti delle ampie parti virtuosistiche, non si può parlare tuttavia di un virtuosismo aggressivo – come quello che si ritrova nel Concerto n. 1 – che lascia così il posto a melodie suadenti, a consonanze armoniche in perfetta sintonia con i sensuali e accattivanti colori orchestrali.

Scritto per la tragedia goethiana, l’Egmont di Beethoven, dei cui nove brani composti dal genio di Bonn quello più celebre ed eseguito è l’Ouverture, rivela sin dalle prime battute il messaggio ideologico del compositore diventando così uno dei capisaldi dell’anelito di libertà e vitalità che si ritrovano in gran parte della sua prodigiosa opera musicale.

Strauss compone Vita d’eroe nel 1898 concludendo così, in maniera consapevole il ciclo dei poemi sinfonici. Il tema del lavoro è esplicitamente autobiografico e il compositore-eroe ripercorre tutta la carriera umana e artistica per chiarire a sé e agli altri il senso della propria opera

Pubblicato da Irene Giarracca

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