L’apertura di un testamento può lasciare attoniti, cosa deve aver pensato Ferdinando, il protagonista di “Intestamè”, il figlio prediletto, quando alla morte del padre come lascito ha avuto una frase e alquanto sibillina per altro “A mio figlio Ferdinando ci lascio tutto. Tutto quello che non ho fatto.”
Un eredità strana, ma che permetterà a Ferdinando indossando una giacca di vestire i panni del padre fisicamente, ma soprattutto metaforicamente, infatti, che lo porterà nella Napoli dei bombardamenti.
Ferdinando vive la vita del padre, entra nella sua pelle e non solo nella sua giacca, diventa Matteo, questo era il nome di suo papà, e vive gli anni ’40, la Napoli dei bombardamenti, tra miseria e speranza, rivive i sogni e i desideri, alcuni mai realizzati, di quel ragazzo che gli avrebbe fatto il regalo più bello, la vita.
Ma Matteo regala un’altra cosa a suo figlio, gli regala preziosi consigli in questo viaggio onirico, come “o’ tiempo te vuo’ bene se tu ‘n ce sai pazzià”, senza scherzare e ridere, insomma non si può superare il dolore.
Carlo Ragone in “Intestamè” per la regia di Loredana Scaramella andrà in scena dal 18 al 21 aprile 2013 al Teatro Brancaccino.
Giovedì venerdì e sabato ore 21.30, domenica ore 17.00.