ght=”150″ />di Henrik Ibsen
nuova traduzione di Claudio Magris
con Lucrezia Lante Della Rovere,
Manuela Mandracchia
e Mauro Avogadro
e con Alex Cendron, Ilaria Genatiempo
Camilla Diana
regia Piero Maccarinelli
Borkman è un brillante banchiere incorso in un fallimento finanziario di grandi dimensioni. Toccato dal disonore, dissolta la stima degli altri nei suoi confronti, non sembra però disposto a considerarsi un vinto. Si sente un creatore, un artista della finanza. Accanto a lui, il suo solo amico, Foldal, autore di un testo mai pubblicato, creatore a sua volta di qualcosa che non vedrà
mai la luce. Alle vicende del finanzierie si intrecciano quelle delle due sorelle Rentheim – la moglie e la ex amante di Borkman. Due sorelle che hanno avuto lo stesso uomo, senza tuttavia averlo mai completamente posseduto. E poi la generazione dei figli ventenni, più consapevoli della limitatezza del loro agire nel mondo: si deve soprattutto bruciare la vita, aggredirla a morsi e viverla non nell’attesa del compimento di un progetto, ma nella certezza della sua brevità.
Un’analisi lucida, filosofica e poetica, ma anche feroce e tragicomica del destino che fa di ognuno un prevaricatore, un umiliato e offeso, che trasforma ogni affermazione vitale in un gesto di violenza.
Un Borkman per provare a comunicare ai nostri contemporanei le geniali parole di Ibsen, in un’ambientazione volutamente essenziale e storicamente più vicina a noi.
Ad interpretare questo grande testo è una generazione di attori che ha potuto sfiorare le utopie da un lato e che ne ha visto la devastazione dall’altro.
Pubblicato da Irene Giarracca