Il concetto di “vuoto” o “nulla” rappresentato dallo zero è profondamente radicato in molte narrazioni cosmogoniche e escatologiche (Pertinente all’interpretazione dei destini ultimi dell’uomo e dell’universo) di diverse culture. Questo “vuoto primordiale” non solo simboleggia l’assenza, ma è anche il terreno fertile da cui emerge la creazione e, in alcuni casi, a cui tutto ritorna alla fine. Ecco come questo concetto si manifesta in diverse tradizioni:

  1. Mitologia Egizia: Nel mito della creazione egiziano, prima che tutto iniziasse, c’era il “Nun”, le acque caotiche e senza forma. Da questo vuoto emerse il dio creatore Atum, che diede inizio alla creazione.
  2. Mitologia Greca: Prima della creazione, esisteva il “Chaos”, un vuoto primordiale. Dal Chaos emersero le prime divinità e elementi come la Terra (Gaia) e le Profondità (Tartaro).
  3. Bibbia e Creazione: Nel libro della Genesi, prima della creazione, la Terra era “senza forma e vuota”, e lo Spirito di Dio aleggiava sulle acque. Questo stato di vuoto e caos precede l’atto creativo di Dio.
  4. Taoismo: Nel Taoismo, il Tao, che può essere tradotto come “la Via” o “il Principio”, è un concetto ineffabile che precede l’esistenza e da cui tutto proviene. Il “Tao Te Ching” inizia dicendo: “Il Tao che può essere detto non è l’eterno Tao”. Questo suggerisce un principio primordiale che trascende la definizione e che è intrinsecamente legato al vuoto e all’infinito.
  5. Mitologia Nordica: Prima della creazione, c’era il “Ginnungagap”, un grande vuoto tra il fuoco e il ghiaccio. Da questo vuoto emersero i primi esseri, dando inizio alla cosmogonia nordica.
  6. Concetti Escatologici: Oltre alle storie di creazione, molte tradizioni contengono anche narrazioni sulla fine del mondo. In alcune di queste, l’universo ritorna a uno stato di vuoto o caos, riflettendo un ciclo di nascita, morte e rinascita.

In effetti, il vuoto primordiale rappresentato dallo zero non è solo l’assenza di tutto, ma è anche il potenziale per tutto. Questo dualismo tra vuoto e potenziale, tra fine e inizio, è un tema ricorrente in molte tradizioni spirituali e mitologiche di tutto il mondo. Evidenzia la nostra fascinazione umana per le origini e le destinazioni, per la nascita e la morte, e per i cicli eterni dell’esistenza.

Siamo esseri umani, canne al vento che si piegano ma non si spezzano e spesso nel fallimento delle civiltà, inizia un nuovo zero, un nuovo nulla, un nuovo Kaos, per accedere a nuove civiltà più evolute. Lo zero ci accompagna per ricordarci che veniamo dal “nulla profondo”.