padri-separatiSu un quotidiano online, il seguente articolo dal titolo: Quell’esercito di padri separati che non paga il mantenimento“. L’articolo prosegue: “Da sei mesi mio marito non ci versa più l’assegno di mantenimento. E i miei figli, Giada e Pietro, sono diventati bambini poveri. Cosa vuol dire povero? Vuol dire che abbiamo tagliato la piscina, il calcetto, la mensa a scuola, eliminato i vestiti nuovi, i libri sono un lusso già da un pezzo, e ad ogni festa di compleanno non so come comprare il regalo… Mi vergogno, ma riesco a garantire soltanto la sopravvivenza. Il mio ex scappa, fugge, dice che non ha soldi, ma intanto si è costruito una nuova famiglia…”.  L’articolo continua e snocciola dati. In realtà la situazione è complessa, vediamo come:
più del 58% dei padri separati  denuncia un peggioramento nella qualità dei rapporti con i figli.(Dati Caritas – Rapporto 2014). Inoltre spesso i padri si rivolgono ad investigatori privati per essere aiutati a rivedere i propri figli.
Ulteriore conferma dalla Corte Europea dei diritti dell’uomo che nel 2013 (cfr. Cedu, sez. II, 29.1.2013, Affaire Lombardo c/Italia) ha condannato l’Italia per non aver garantito il diritto alla bigenitorialità, tutelando il diritto inviolabile di un padre separato di esercitare il naturale rapporto familiare con i figli.
Quello dei padri separati (la maggioranza, molto più grande di un esercito…)  è dramma silenzioso (il padre separato è sempre il colpevole, perchè “sesso forte”. Per questo i media li attaccano e ne parlano male,” fà odience” ) infatti le statistiche  relative ai padri separati e divorziati li classificano nella graduatoria dei “nuovi poveri” (oltre il 46% secondo il Rapporto Caritas 2014): molto più di unj esercito, le cui fila si ingrossano di giorno in giorno.
La crisi economica, la perdita del posto di lavoro, la crisi della propria azienda, ha ridotto o annullato le entrate  e il mantenimento dello stesso tenore di vita all’ex moglie (e ai figli) li porta  a vivere in un’automobile in un parcheggio, a volte, ridotti al ruolo di clochard. Per il pasto quotidiano si rivolgono alla Caritas, spesso qualcuno arriva al suicidio.
Sempre secondo il Rapporto Caritas 2014, il 66,1% dei separati,  non riesce a provvedere l’acquisto dei beni di prima necessità. Ma qual’è la situazione delle separazioni e dei divorzi in Italia? Vi proponiamo la situazione aggiornata al 2012, visibile al seguente link Separazioni e divorzi in Italia – 27-mag-2013 . Inoltre oggi repubblica.it parla dei padri separati, dicendo che un esercito non paga l’assegno di mantenimento, mentre l’espresso nel marzo 2012, pubblicava un’inchiesta dal tittolo:  Papà separati, i nuovi poveri.
E’ possibile che in due anni, i papà separati siano diventati tutti cattivi, da diventare un esercito? No, la realtà è diversa, i padri separati ricchi, spesso sono giornalisti, imprenditori di successo, manager, non pagano l’assegno di mantenimento, oppure trovano l’escamotage per ridurlo, grazie ad investigatori privati e studi di avvocati di successo. Invece gli onesti e sono la maggioranza, pagano in silenzio, dormendo in macchina e mangiando un pasto quotidiano dalla Caritas. Purtroppo in Italia “comandano” i mediocri, i quali, a loro volta si circondano di “mediocri”, portando il paese nella completà mediocrità. Mediocrità di idee, mediocrità nei giudizi, mediocrità dei media, mediocrità esistenziale.
Auguri a tutti i padri, le madri separate, i figli. Un dramma che andrebbe affrontato diversamente, tutelando i figli, aiutando i genitori separati. Auguri!

Comunque prima di separarvi cercate di capire la situazione, contattando un investigatore privato, acquisire le prove per arrivare ad un assegno di mantenimento equo che garantisca a tutti la possibilità di una vita sopportabile e serena.