I Finanzieri del comando provinciale di Roma stanno sequestrando l’intera area del cantiere del realizzando porto turistico di Fiumicino, che si estende su una superficie di oltre un ettaro. Le prime opere realizzate in quello che e’ destinato a diventare uno dei porti turistici piu’ importanti del Mar Mediterraneo, con un costo stimato di circa 400 milioni di euro, presenterebbero carenze strutturali cosi’ gravi da far temere per la stabilita’ e la sicurezza. Sette sono gli avvisi di garanzia notificati nei confronti di altrettante persone, nell’ambito dell’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, per il reato di frode nelle pubbliche forniture, fra cui quello inviato all’imprenditore Francesco Bellavista Caltagirone.

Dalle indagini del Nucleo di polizia tributaria della Gdf e’ emerso che, attraverso un articolato meccanismo, i lavori venivano affidati a imprese riconducibili, direttamente o indirettamente, al gruppo Acqua Pia Marcia di Roma facente capo a Francesco Bellavista Caltagirone. L’obiettivo era quello di realizzare il nuovo porto a costi sensibilmente inferiori ai 400 milioni stimati, il tutto a beneficio delle societa’ del gruppo e a scapito della sicurezza e della qualita’ delle strutture realizzate, per un valore di 19,5 milioni. Oltre a Caltagirone, sono indagati i legali rappresentanti e i consiglieri delle societa’ coinvolte e il direttore dei lavori. Per tutti l’accusa e’ frode in forniture pubbliche.

LE REPLICA DI ACQUAMARCIA – La società del gruppo Acqua Marcia incaricata di realizzare il nuovo porto di Fiumicino ha risolto il contratto che la legava alla società concessionaria (Iniziative Portuali) dallo scorso 11 maggio e, quindi, “il cantiere è contestualmente tornato nella disponibilità della società concessionaria”. E’ quanto afferma il Gruppo Acqua Marcia in merito all’inchiesta della Gdf che ha portato al sequestro della struttura e all’iscrizione nel registro degli indagati del presidente del gruppo Francesco Bellavista Caltagirone. La società, prosegue il Gruppo, “non essendo più direttamente impegnata nella costruzione dell’opera, resta esclusivamente in qualità di socio dormiente nella compagine sociale di Ip”. L’Acqua Marcia ricorda inoltre che nell’ambito del procedimento aperto presso il tribunale civile di Civitavecchia in relazione dei lavori, è stata consegnata lo scorso 8 ottobre una consulenza di parte realizzata dal professor Giuseppe Scarpelli, docente di Geotecnica dell’Universit… Politecnica delle Marche, secondo la quale “l’opera è sicura, realizzata a regola d’arte e con materiali idonei”. “Il progetto esecutivo del Molo Traiano è sicuramente affidabile – scrive il consulente di parte -; l’opera presenta tutti i necessari margini di sicurezza prescritti dalla normativa vigente” ed “è stata costruita rispettando sostanzialmente le prescrizioni del progetto definitivo, risultando a questo conforme nelle sue caratteristiche geometriche generali, nella qualità dei materiali posti in opera, nelle sue caratteristiche funzionali”. Infine, sostiene sempre il consulente, “l’opera realizzata presenta alcuni importanti difetti costruttivi puntualmente evidenziati dalla direzione lavori, ben noti ad Acquatirrena che ha sempre agito attivamente per imporre all’impresa il rifacimento delle parti di opera non conformi al progetto fino a imporre la sospensione dei lavori e la rescissione del contratto con l’impresa costruttrice”.