La mafia uccide solo d’estate
Un nuovo modo di insegnare e fare… “La Storia”
Ricordiamo tutti le sensazioni di quando eravamo dall'altra parte dei banchi di fronte ai nostri professori che nel momento delle interrogazioni, con il loro dito indice andavano scorrendo l'elenco dei nomi della classe su e giù, avanti e dietro? Ci ricordiamo in quegli attimi il nostro essere lì presenti con fare indifferente e gli occhi "impallati" per cercare di non far trapelare la nostra angoscia nell'esser esaminati e in nostra compagnia avevamo amuleti di ogni tipo: santini, cornetti, zampe di coniglio ecc. e non ultimo, quello alla portata di tutti...tutte le dita di entrambe le mani incrociate? Il vero appiglio dello studio all'ultimo momento, riparatore del poco tempo dedicato all'imparare le pagine assegnate, lui, il "bignami", il vero e riconoscibile con la b minuscola. Qualcuno lo chiamava S. Bignami, il protettore degli studenti, il "salvastudenti" per lo studio alla Nuvolari, un miracolo di sintesi nozionistica per noi generazione pre Internet. L'inventore, Ernesto Bignami nel 1903, professore di Lettere al Liceo Parini, premiato per i suoi saggi all'Accademia dei Lincei e diventato famoso, negli anni '30, per aver fondato la Casa Editrice dei riassunti tascabili. Un vero e proprio fenomeno culturale e di costume. Una curiosità, il prof. Bignami non aveva inventato nulla di nuovo, Eutropio nel 370 d. C. ed il suo compendio "Breviarium ab urbe condita", è stato un predecessore dello studio del bignami maniera, sulla Storia della Fondazione di Roma. Nel 2013 il Pif, una delle iene nella trasmissione televisiva "Le iene", Pierfrancesco Diliberto, lui il nuovo volto del bignami, con il suo film "La mafia uccide solo d'estate". La storia di Palermo anni 70/80 raccontata attraverso i ricordi, le sensazioni, le immagini e gli incontri di Arturo un bambino e la sua storia familiare. Un film impegnato, ma non impegnativo dove i boss sono presentati con gli occhi e il cuore di Arturo con il sogno di diventare un cronista d'assalto. E' la storia triste di uccisioni e ammazzamenti, il racconto della vita politica di quei tempi, con una regia pura e originale dai toni ironici che, attraverso la visione innocente di Arturo abbatte la mentalità omertosa, da far cadere nelle retoriche straviste sul contenuto mafia. Arturo un quasi Forrest Gump italiano, il fautore della ribellione della coraggiosa Sicilia, stufa e pronta al cambiamento. Un lavoro che ci dimostra che con pochi mezzi, ma con una buonissima idea, quello che si può realizzare per creare un cinema impegnato, ma allo stesso tempo "leggero". Un film bignami storico, nobile nell'intento, da far veicolare nelle Scuole per i suoi contenuti e i suoi messaggi importanti che trasmette con delicatezza e cura di particolari, da far vedere ai ragazzi anche per il suo finale, finalmente, dal risvolto positivo. E come diceva il saggio in SuperGulp, i fumetti in Tv... tutto è bene ciò che finisce bene e l'ultimo chiuda la porta!! Quello che l'Amore può fare...Ricordiamo tutti le sensazioni di quando eravamo dall’altra parte dei banchi di fronte ai nostri professori che nel momento delle interrogazioni, con il loro dito indice andavano
scorrendo l’elenco dei nomi della classe su e giù, avanti e dietro? Ci ricordiamo in quegli attimi il nostro essere lì presenti con fare indifferente e gli occhi “impallati” per cercare
di non far trapelare la nostra angoscia nell’esser esaminati e in nostra compagnia avevamo amuleti di ogni tipo: santini, cornetti, zampe di coniglio ecc. e non ultimo, quello
alla portata di tutti…tutte le dita di entrambe le mani incrociate?
Il vero appiglio dello studio all’ultimo momento, riparatore del poco tempo dedicato all’imparare le pagine assegnate, lui, il “bignami”, il vero e riconoscibile con la b minuscola.
Qualcuno lo chiamava S. Bignami, il protettore degli studenti, il “salvastudenti” per lo studio alla Nuvolari, un miracolo di sintesi nozionistica per noi generazione pre Internet.
L’inventore, Ernesto Bignami nel 1903, professore di Lettere al Liceo Parini, premiato per i suoi saggi all’Accademia dei Lincei e diventato famoso, negli anni ’30, per aver
fondato la Casa Editrice dei riassunti tascabili. Un vero e proprio fenomeno culturale e di costume. Una curiosità, il prof. Bignami non aveva inventato nulla di nuovo,
Eutropio nel 370 d. C. ed il suo compendio “Breviarium ab urbe condita”, è stato un predecessore dello studio del bignami maniera, sulla Storia della Fondazione di Roma.
Nel 2013 il Pif, una delle iene nella trasmissione televisiva “Le iene”, Pierfrancesco Diliberto, lui il nuovo volto del
bignami, con il suo film “La mafia uccide solo d’estate”. La storia di Palermo anni 70/80 raccontata attraverso i
ricordi, le sensazioni, le immagini e gli incontri di Arturo un bambino e la sua storia familiare. Un film
impegnato, ma non impegnativo dove i boss sono presentati con gli occhi e il cuore di Arturo con il sogno di
diventare un cronista d’assalto.
E’ la storia triste di uccisioni e ammazzamenti, il racconto della vita politica di quei tempi, con una regia pura e
originale dai toni ironici che, attraverso la visione innocente di Arturo abbatte la mentalità omertosa, da far cadere
nelle retoriche straviste sul contenuto mafia.
Arturo un quasi Forrest Gump italiano, il fautore della ribellione della coraggiosa Sicilia, stufa e pronta al
cambiamento. Un lavoro che ci dimostra che con pochi mezzi, ma con una buonissima idea, quello che si può
realizzare per creare un cinema impegnato, ma allo stesso tempo “leggero”.
Un film bignami storico, nobile nell’intento, da far veicolare nelle Scuole per i suoi contenuti e i suoi messaggi
importanti che trasmette con delicatezza e cura di particolari, da far vedere ai ragazzi anche per il suo finale,
finalmente, dal risvolto positivo.
E come diceva il saggio in SuperGulp, i fumetti in Tv… tutto è bene ciò che finisce bene e l’ultimo chiuda la
porta!!
Quello che l’Amore può fare…