La pubblicazione del libro “Oriolo Romano, la fondazione, lo statuto, gli abitanti e le case nel Catasto Gregoriano (1820)”, è un documento storico che raccoglie fatti, storia e urbanistica del piccolo centro della Tuscia dal 1500 al 1800. La pubblicazione è nata dalla collaborazione tra il comune di Oriolo e la facoltà di Architettura dell’università “La Sapienza” di Roma, a cura del Professor Enrico Guidoni da sempre impegnato nella valorizzazione dei Centri Storici della Tuscia, e Giada Lepri, anche lei docente di architettura presso l’università “La Sapienza”.
Enrico Guidoni, è stato dal 1972 docente di Storia dell’urbanistica, presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Roma “La Sapienza”. E’ stato professore di Istituzioni di storia dell’arte presso la Scuola di specializzazione in restauro monumenti e di Storia dell’architettura moderna.
Ha fondato le riviste “Storia della città”, “Storia dell’urbanistica”, “Studi giorgioneschi” e le collane “Atlante di storia urbanistica siciliana”, “Roma. Storia, immagine, progetto”, “L’architettura popolare in Italia”, “Atlante storico delle città italiane”, “Civitates”. Dal 1991 ha promosso, l’iniziativa culturale “Museo della città e del territorio” e ha diretto la Collana “Quaderni di Oriolo Romano”.
Il volume è stato realizzato sulla base di una ricca documentazione d’archivio, sono stati infatti raccolti materiali e documenti relativi al momento della fondazione di Oriolo Romano, immagini documentate nelle cartoline del 900.
Oriolo Romano è un piccolo centro della Tuscia, in provincia di Viterbo. Nacque nel 1562,quando la famiglia Orsini, tra le più antiche famiglie della nobiltà romana, donò a Giorgio Santacroce il feudo,ed egli chiamò Oriolo il territorio nato dal disboscamento del 1560. Santacroce ospitò nelle sue terre contadini provenienti soprattutto dalla Toscana e dall’Umbria, in particolare da Pistoia e Siena. Concesse case per gli abitanti con l’obbligo di disboscare macchie e di coltivare terre.
Nel 1606 il feudo ritornò alla famiglia Orsini che nel 1671 lo vendette alla famiglia Altieri. Il feudo restò agli Altieri fino al 1922, in quest’anno il territorio fu definitivamente smembrato in base alle leggi che facilitavano l’affrancamento degli “usi civici”. L’associazione di contadini residenti, nata nei primi anni del Novecento in seguito all’emanazione di una legge nazionale, distribuì gli usi civici delle terre affrancate ai residenti, mantenendo l’unitarietà dei terreni.
Il libro ripercorre scrupolosamente tutta la storia di Oriolo Romano. Con la pubblicazione di questo volume si è cercato di valorizzarne il territorio e stimolare il Comune ad intraprendere iniziative di restauro urbano e valorizzazioni turistiche.