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Nella mattinata di mercoledì 19 giugno si è tenuto, presso la Sala Conferenze Caritas Internationalis in Vaticano, il convegno: “Giustizia solidarietà e sviluppo, nelle tre grandi religioni monoteistiche” organizzato dall’Associazione Internazionale Carità Politica in collaborazione con l’Università delle Religioni di Qum.
Carità Politica è un movimento di laici fondato da Alfredo Luciani nel 1993 e dalla sua fondazione si è aperto alla collaborazione con i protagonisti della vita internazionale per suscitare il consenso, la buona volontà e la collaborazione in ciò che concerne le grandi cause dell’uomo.
Ed è stato proprio il Presidente, Alfredo Luciani, ad aprire la conferenza ringraziando tutti i presenti e ricordando, prima di iniziare i lavori, due novità speciali di questi giorni.
Il primo evento che ha ricordato è la nomina a nuovo Presidente della Repubblica islamica del candidato moderato Hassan Rohani, mentre il secondo è stato l’elezione del nuovo Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran presso la Santa Sede, S.E. Mohammad Taher Rabbani.
Il professor Lucani conclude questa parentesi con un augurio sincero ad entrambi di un buon lavoro e, sottolineando come la giustizia senza solidarietà ed amore non basti a raggiungere il pieno sviluppo di ogni uomo, introduce un breve filmato in cui l’Ayatolla Javadi Amoli fa presente come il benessere e la felicità dell’uomo sia di ispirazione divina, Dio sostiene l’uomo e nessuno può interferire.
Il primo ospite del convegno è stato proprio il neo eletto Ambasciatore S.E. Mohammad Taher Rabbani che ha evidenziato nella sua relazione l’importanza della pratica della giustizia con le altri religioni; riprendendo i precetti del concetto di giustizia nell’Islam ne sottolinea gli aspetti di equità ed apertura nei riguardi delle altre religioni. Secondo l’ambasciatore Rabbani non si può prescindere da un dialogo tra le personalità di ogni religione per seguire un modello di sviluppo condiviso e rafforzare così la voce dei fedeli, va creato un Istituto il cui scopo sia quello di favorire il dialogo interreligioso.
Dell’importanza del dialogo tra le religione è pienamente consapevole anche il Responsabile dell’Ufficio Centrale di Statistica della Chiesa, Mons. Vincenzo Formenti, che evidenzia anche il ruolo centrale del terzo settore, delle associazioni No Profit e riporta alcuni dati sull’operatività della Chiesa per far fronte alla dilagante crisi sociale, nella sola Roma ci sono circa 8 mila senzatetto, secondo voi chi dà loro il cibo tutti i giorni? Tre aspetti sono fondamentali per la società, lo Stato, il Mercato Economico e la Crescita Umana, se manca uno di questi fattori non vi può essere una società giusta.
È, invece, l’On. Ciamak Morsadegh , Rappresentante degli Ebrei al Parlamento Iraniano, a ricordare come la Torah inizi e finisca con il richiamo alla giustizia “Giustizia e solo giustizia tu seguirai”; se l’uomo segue gli insegnamenti di Dio ci sarà giustizia, tutti gli uomini che seguono i comandamenti di Dio, che siano ebrei, mussulmani o cristiani, non possono sbagliare.
Di sfida globale ci parla Padre Joseph Joblin dell’Università Gregoriana rimarcando come i tempi del “provincialismo” siano passati, ormai si deve pensare in maniera globale. Le religioni monoteiste devono evitare un grande pericolo, quello che porta a dimenticare il valore delle persone, queste si devono impegnare nei riguardi della società. Diventano quindi fondamentali degli incontri fra i rappresentanti principali di queste religioni in cui questi prendano atto della propria responsabilità, a livello globale, verso le persone.
L’On. Karen Khanlari, Rappresentante dei Cristiani al Parlamento Iraniano, parla di come in Iran i principi democratici siano fusi con i principi religiosi e di come all’interno del suo Paese tutte le comunità religiose partecipino alla vita pubblica, del resto come lui stesso ricorda fu Ciro il Grande re, degli Achemenidi, a sancire la libertà religiosa più di 2500 anni fa. L’On. Karen Khanlari, conclude il suo intervento ribadendo come in Iran il dibattito sulla giustizia sia prioritario e come il fondamento di questa sia divino.
Sul tema dell’ingiustizia,invece, si concentra l’intervento del Prof. Mohammad Mahdi Ali Mardidell’Università delle Religioni di Qum che parla del disequilibrio che c’è tra le super potenze e i paesi più poveri; fino a quando questi paesi non avranno l’indipendenza da queste non avremo giustizia. I diritti umani devono essere accordati a tutti, l’unico modo per ottenere la pace universale è quello di seguire gli insegnamenti delle religioni.
Sul tema della Pace interviene anche il Prof. Sayed Mohammad Reza Moradi Mohaddes dell’Università delle Religioni di Qum che riconosce la pace come un valore supremo per l’Islam, ma ricorda anche che la giustizia è più importante della pace.
Parlando di solidarietà e sussidiarietà conclude il convegno l’ultimo relatore della giornata Don Paolo Vasyliv dell’Università Lateranense, che rimarca come questi valori siano alla base dell’antropologia cristiana e come senza questi non ci sia possibilità di sviluppo per tutti coloro che sono meno fortunati. Nessuna società politica può riuscire da sola, vi è la necessità che la giustizia fondi le sue radici in qualcosa di superiore.
Maria Francesca Piemontese