marcoperissaIl ritorno in campo di Berlusconi e la cancellazione delle primarie fa andare su tutte le furie l’organizzazione giovanile del Pdl. A farsi portavoce del malcontento degli under 35 azzurri è il coordinatore nazionale della Giovane Italia, Marco Perissa. “Più la gente chiede partecipazione più noi ci arrocchiamo dentro al Palazzo. Gli organi del partito non servono a nulla, dipende tutto da come si sveglia quello. Quello ovviamente  è Berlusconi. “In questa situazione che senso ha continuare a stare in questo partito? È meglio andare a lavorare visto che noi giovani non facciamo certo politica per soldi, ma per passione. Ma quando poi uno vede certe cose…”.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la cancellazione delle primarie, chieste con insistenza dal movimento giovanile del Pdl da più di un anno. “Alfano ha detto che le primarie sono annullate, ma chi lo ha deciso? L’ufficio di presidenza non è mai stato convocato. Qui si va avanti con i comunicati stampa da palazzo Grazioli”.  Le primarie, secondo Perissa, sono importanti perché “se c’è un confronto sui contenuti possono essere decisive per recuperare consensi. Anche perché sia il Pd che il Pdl sono due grandi contenitori che raccolgono persone con una sensibilità comune ma con linee politiche diverse. E su queste differenze bisogna confrontarsi, per capire cosa ne pensa la nostra base. Invece negli ultimi anni abbiamo  fatto parlare di noi solo per il caso Ruby, le Minetti, i Fiorito, le faide intestine tra berlusconiani ed ex An. E c’è ancora chi si chiede perchè i consensi sono crollati e oggi siamo al 13%”.

Anche la scelta di staccare la spina al governo Monti – che pure i giovani pidiellini hanno sempre osteggiato apertamente – è percepita come un passo falso. “Dopo tutti i bocconi amari che ci hanno fatto mandare giù nell’ultimo anno, abbiamo deciso di togliere la maggioranza al governo proprio mentre in Parlamento si discuteva del disegno di legge sull’incandidabilità dei condannati e della riforma elettorale con le preferenze. Fatto trenta potevamo fare trentuno. Anche perché alla fine della legislatura mancava poco”. Secondo i giovani del Pdl “era più importante votare questi provvedimenti” che accelerare verso le urne, “visto che per anno in Parlamento abbiamo votato tutto e il contrario di tutto”.

Bocciato anche il progetto di una Forza Italia 2 e dello spacchettamento del partito. “È ridicolo, assolutamente fuori contesto. Così come sarebbe assurto dare vita ad una nuova Alleanza nazionale. Non si può tornare indietro di vent’anni. Già avremo una campagna elettorale con Berlusconi contro Bersani, se la facciamo pure con gli stessi partiti del ’94 sembra un film, Ritorno al futuro. O meglio: ritorno al passato”.