“Dopo tanti action movie finalmente un action movie verità”. Con queste parole Mike Mc Coy, uno dei due registi insieme a Scott Waugh della Bandido Brothers di Act of Valor, presenta la cronaca di una autentica operazione militare portata a termine dalle United States Navy Sea, Air and Land Forces (SEAL) distribuito dalla M2 Pictures. E ad essere vera non è solo l’azione, vera è la storia, uno script molto elementare per bloccare un narcotrafficante russo di fama mondiale che dapprima rapisce una agente sotto copertura del governo americano e poi è pronto a sacrificare e far esplodere 16 uomini capillarmente e contemporaneamente in tutti gli Stati Uniti.

Vera e nuova è la tecnica di ripresa in cui si sono avvalsi di una dozzina di diverse 5D Canon Eos. Il film è stato girato in digitale secondo una decisione presa tra i direttori e  DOP Shane Hurlbut per risparmiare una grande quantità di soldi sul bilancio e avvalersi delle comode dimensioni e del vantaggio di peso, così da catturare le sequenze d'azione più spettacolari e mozzafiato.

Vero è il linguaggio usato ricco di acronimi, un gergo poco militare ma anche poco colloquiale fatto di un sottile linguaggio corporeo, di gestualità, di sguardi, che ha modificato in fase di ripresa molte delle battute originarie della sceneggiatura originaria affidata alla penna di Kurt Johnstad, già noto per aver collaborato con case come la  Paramount, Relativity, eccetera.

Veri sono gli “attori” che non sono interpreti, ma soldati veri, piloti e aviatori della marina americana. Eroismo, patriottismo e azione in puro stile hollywoodiano, il lungometraggio è stato accolto timidamente dalla stampa statunitense (con un “appena sufficiente”), catturando invece il pubblico americano in poco meno di un mese di proiezioni, per cui ci auguriamo piaccia anche al pubblico italiano appassionato di action movie. Il film sarà nelle sale di tutta Italia a partire dal 4 aprile.

A cura di Monica Refe

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